LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 21 (1959) by Isaac Asimov

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 21 (1959) by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov [Asimov, Isaac]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: italiano, no cover, 1950, archivio italiano
pubblicato: 2012-02-07T11:20:13+00:00


Diede rabbiosamente un calcio a un sasso, lo vide rimbalzare con un tonfo spiaccicato sul denso liquido bruno del fiume. Era questo, forse, un sasso che Dorothy aveva estratto dal mondo reale. E, ancora, come? Ma non si chiese perché; questo, poteva benissimo aver fatto parte di una serie di esperimenti controllati per conoscere quanto grandi fossero i suoi poteri?

Poteri? Ma era questa la parola giusta? Talento, forse, o capacità catalitica — senz'altro una descrizione migliore.

Prendiamo un'intelligenza eccezionale, e una spiccata personalità, combinate insieme nel cervello d'una ragazzina, e aggiungeteci infelicità, impopolarità, e una neurosi generalizzata a rendere la mente ancora più acuta, come ulteriore stimolo alla personalità... e cosa... cosa si svilupperà?

All'improvviso ricordò i suoi ultimi pensieri prima di trovarsi precipitato in questo mondo di caramelle. Subito dopo essersi congedato da Lee, la mente piena di rosei progetti per la sera di venerdì, giusto nell'istante in cui aveva visto la ragazzma che lo stava fissando aveva ricominciato a pensare ai suoi problemi. L'ovvia constatazione che lei l'aveva seguito per tutta la strada, dalla gelateria, a causa della sua divorante e disperata solitudine, l'aveva spinto a chiedersi, una volta ancora, cosa mai stesse passando nella sua testa.

Una ben precisa sequenza di considerazioni. Primo: Santo cielo, quant'è affamata di compagnia! E poi: No, non dì una compagnia qualunque, ma di ragazzini della sua età. E come si potrebbe fare, perché i ragazzini la prendano in simpatia? Ecco qui un bel problema di motivazioni! E ancora: Bene, la prima domanda è: quali sono le sue motivazioni; cosa c'è nel suo cervello? Un'ottima tecnica davvero, quanto a Ricerca Motivazionale...

Ma, a questo punto, quel lampo accecante, quella lacerazione interiore, e quando aveva riaperto gli occhi, si era trovato qui.

In altre parole, anche lui c'entrava, in qualche modo, nella faccenda. Non era stata lei a far tutto. Lui era rimasto psicologicamente aperto, tentando d'immaginarsi l'interno della sua mente, la stessa cosa che aveva fatto la ragazzina... e lei in qualche modo aveva agito.

No, quanto era accaduto richiedeva qualcosa di più, da parte della ragazzina. Non aveva importanza il termine con cui definirlo — talento, potere, catalisi — contava soltanto il fatto che lei l'aveva. E l'aveva usato su di lui.

All'improvviso Carter fu scosso da un brivido, ricordando quanto era stato detto su Dorothy.

Lui adesso si trovava in balìa delle creazioni fantastiche di quella ragazzina così speciale... Rimpianse amaramente di non aver prestato più attenzione all'ultima discussione avuta con Lee là nella gelateria, invece di sforzarsi di condurre la conversazione su argomenti più redditizi. Per salvarsi, per sopravvivere, avrebbe dovuto utilizzare al meglio ogni piccolo frammento d'informazione su Dorothy.

In fin dei conti, anche i più piccoli desideri della ragazzina erano, adesso, le leggi fisse e immutabili sotto le quali lui doveva agire.

Si accorse di non essere più solo. Era circondato da ragazzini. Sembravano essersi materializzati all'improvviso intorno a lui, gridando, giocando, azzuffandosi, saltando da ogni parte. E là dove lo schiamazzo era più alto, dove i giochi erano più animati, c'era Dorothy. Il Mostro di Cioccolata. I ragazzini caracollavano intorno a lei come fontane zampillanti da una statua centrale.



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