Le ragazze di Tiffany by Shelley Noble

autore:Shelley Noble [Noble, Shelley]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Clara Driscoll non riusciva a dormire pensando che era pronta a presentare il disegno preparatorio completo a Mr. Tiffany. Mr. Gray aveva accettato di realizzare la filigrana. Il costo, solo per le ore di realizzazione, sarebbe stato formidabile, ma quando tutti avessero visto l’oggetto realizzato avrebbero capito che ne era valsa la pena.

Convincere Mr. Mitchell e le altre autorità avrebbe richiesto tutta la capacità di persuasione sua e di Mr. Tiffany, e la loro approvazione dipendeva dal fatto che anche Mr. Tiffany, come lei, vedesse il potenziale di quel progetto. Avrebbe voluto avere un modello da mostrargli; in ogni caso aveva fatto disegnare ad Alice con gli acquerelli qualche bella immagine di come sarebbe stata la lampada una volta completata.

Lei però doveva dormire o l’indomani si sarebbe ritrovata afflitta da una delle sue emicranie proprio mentre tentava di essere più persuasiva che poteva. Ma più cercava di dormire, più il sonno le sfuggiva.

Quando finalmente l’alba arrivò, aveva sonnecchiato solo a tratti e la testa le pulsava già.

Si recò presto al laboratorio, non osò mangiare ma bevve solo una tazza di caffè, che l’aiutò un poco. Trascorse il tempo prima che arrivassero tutti gli altri a raccogliere disegni e coraggio.

Avrebbe incontrato Mr. Tiffany alle dieci e, sebbene mancassero solo poche ore, le parvero un’eternità. Di solito non si sentiva nervosa per i suoi lavori; gli oggetti decorativi più piccoli si basavano sullo stesso tema, erano facilmente adattabili e riproducibili, assicurando un alto profitto.

Ma questo…

Nella lampada con le libellule aveva investito più di quanto avesse mai fatto in qualunque altra sua creazione. In un turbine di attività, aveva anche ideato la lampada del tarassaco e controllava la realizzazione di almeno otto altre lampade, alcune di esse destinate alle dimore delle dame dell’alta società, altre che invece sarebbero state esibite nelle mostre dedicate all’arredamento in occasione della fiera mondiale. Egoisticamente, tuttavia, voleva che le sue libellule venissero scelte per il vero e proprio Padiglione Tiffany.

Clara non si faceva false idee sulla propria importanza, non aveva ambizioni nascoste, in ogni caso non più di quante ne avesse la maggior parte delle persone, ma non sentiva di dover dimostrare niente a nessuno. Lei era quello che era sempre stata, Clara Wolcott Driscoll.

Anche se nessuno avrebbe mai saputo che era stata lei a realizzare quella lampada, in quel progetto aveva messo cuore e anima, e voleva che fosse mostrato al mondo. Aveva stilato una stima delle ore e dei materiali che sarebbero stati necessari. Era tutto molto caro, ma non quanto le libellule erano care alla sua creatrice.

Alice arrivò in anticipo, come sempre. «Dunque oggi è il gran giorno» dichiarò, tutta eccitata, poi immediatamente si accigliò. «Oh, cielo, una delle tue emicranie?»

«Ero troppo agitata per dormire, ma starò bene una volta che si comincerà a lavorare su questa lampada.»

«Il che accadrà presto, non ne dubito.» Alice tirò fuori dalla sua grande sacca un thermos. «Ho fatto del tè forte. Aiuta sempre con i mal di testa.»

Clara sorrise, cercando di ignorare la nausea. «Pensi sempre a tutto. E io lo apprezzo.

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