Le regole del gioco by Robert B. Parker

Le regole del gioco by Robert B. Parker

autore:Robert B. Parker [Parker, Robert B.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori - Il Giallo Mondadori
pubblicato: 1977-05-14T16:00:00+00:00


19

Le dissi quello che sapevo e quello che sospettavo.

- Forse potete spaventarlo - disse lei. - Forse quando saprà che voi siete al corrente della cosa, la smetterà.

- Se è controllato da Frank Doerr temo proprio di no.

- Perché?

- Perché avrà senz'altro più paura di Frank Doerr di quanta gliene possa fare io.

- Siete sicuro che lavori per Frank Doerr?

- Non sono sicuro di niente, sto solo facendo delle congetture. Però, appena ho cominciato a frequentare la squadra, Doerr è venuto subito nel mio ufficio con uno dei suoi gorilla e mi ha detto che avrei corso dei rischi se avessi seguitato sulla mia strada. Questo per spiegarvi su cosa si basano le mie congetture. Non c'è niente di definitivo, insomma.

- Ma potete scoprire la verità?

- Forse.

- Marty guadagna molto. Possiamo pagarvi. Qual è la vostra tariffa?

- Normalmente, come anticipo, mi accontento di due biscotti e un caffè. Il resto lo metto in lista a risultati ottenuti.

- Vi prego, sto parlando seriamente. Possiamo pagarvi bene. Ma non voglio che cominciate fino a che non avremo il consenso di Marty.

- Il vostro anticipo non prevede questa clausola. Io sto ancora lavorando per Erskine e studiando la situazione. Per il momento sto cercando di sganciarmi ma non potete ancora considerarmi del tutto libero.

- Ma non direte niente? - I suoi occhi si erano fatti enormi e la faccia, pallida, era di nuovo tirata e con un'espressione di paura.

- No - dissi.

- Almeno fino a che non avremo anche il consenso di Marty.

- Almeno fino a che non mi sarò messo d'accordo con voi e con Marty.

- Non è esattamente la stessa cosa.

- Lo so.

- Ma, Spenser, si tratta della nostra vita! È con questo che state giocando.

- So anche questo. Cercherò di stare il più attento possibile.

- Allora, maledizione, dovete promettere che aspetterete il consenso di Marty.

- No, non voglio promettere perché non sono in grado di garantire. Può darsi che le cose non stiano così come le ho delineate io. Oppure dovrò mollarvi per ragioni che adesso ancora non conosco. Se lo farò, voi sarete comunque la prima ad esserne informata.

- Ma dite di non voler promettere.

- Non posso.

- Perché no, maledizione?

- Ve l'ho già spiegato.

Scosse la testa, come per cacciare fuori un moscone. - Al diavolo - disse. - Voglio una spiegazione un po' più convincente di questa.

- Non posso darvi una spiegazione migliore. Ci tengo alle promesse e non posso farne una che non sono sicuro di poter mantenere. Per me, è importante.

- Al diavolo. - Si era sporta in avanti e, nel farlo, mi sembrò che le si allargassero le narici.

- Anche il mio sport ha le sue regole, signora Rabb.

- Parlate come Marty - disse lei.

Non risposi.

Lei stava di nuovo fissando la cupola della chiesa. - Bambini - disse - stupidi bambini che si rifiutano di crescere.

Provai una leggera contrazione allo stomaco e mi sentii maledettamente a disagio.

- Signora Rabb - dissi - tenterò di aiutarvi. Per quanto ne sarò capace tenterò di farlo.

Lei continuava a fissare la cupola.



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