Le vite degli stoici by Ryan Holiday & Stephen Hanselman

Le vite degli stoici by Ryan Holiday & Stephen Hanselman

autore:Ryan Holiday & Stephen Hanselman
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788836009305
editore: © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2023


* Shakespeare W., Giulio Cesare, atto II, scena IV, https://www.shakespeareitalia.com/giulio-cesare-atto-secondo/ (ultima consultazione: 21/10/2022).

* Shakespeare W., Giulio Cesare, atto IV, scena II https://www.shakespeareitalia.com/giulio-cesare-atto-quarto/ (ultima consultazione: 21/10/2022).

* Shakespeare W., Giulio Cesare, atto IV, scena II https://www.shakespeareitalia.com/giulio-cesare-atto-quarto/ (ultima consultazione: 21/10/2022).

La repubblica romana morì dissanguata accanto a Catone e Cicerone. Dai suoi resti nacque l’impero romano, un nuovo ordine politico basato interamente su un potere sempre più concentrato nelle mani di un singolo uomo. Non Cesare, ma un Cesare: l’appellativo che ogni successore acquisì per i tre secoli seguenti. Il primo fu Ottaviano, nipote di Cesare. Avviò lentamente il cammino verso il dispotismo, rifiutando nel mentre qualsiasi titolo ed espressione di potere solo per usurparli tutti con astuzia nel corso del tempo.

Si potrebbe pensare che per lo stoicismo – nato nella culla della democratica Atene e cresciuto per secoli con i generali alessandrini in guerra sullo sfondo, prima di diventare adulto nella grande repubblica romana – sarebbe stato difficile sopravvivere in questo nuovo mondo.

Ma non è così.

Gli stoici erano estremamente resilienti, e così accadde che i consiglieri più stretti del nuovo imperatore fossero proprio degli stoici.

Ha senso: l’elemento fondante dello stoicismo è l’accettazione di ciò che non possiamo cambiare. Catone aveva dato la vita per difendere la repubblica; Bruto non solo non era riuscito nel suo tentativo di restituire la libertà a Roma, ma aveva gettato il Paese in una seconda guerra civile. Ora era nato un nuovo Stato ed era tornata la pace, e gli stoici che erano sopravvissuti ritenevano che fosse loro dovere servirlo e fare in modo che rimanesse uguale a se stesso. E così si impegnarono, al meglio delle loro possibilità, a formare il giovane Ottaviano per trasformarlo nell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto.

Il primo stoico a ricoprire quel ruolo nella vita di Ottaviano fu Atenodoro Cananita, un altro stoico di Tarso, nato a Canana – nell’attuale sud-est della Turchia, non lontano dal luogo di nascita di altri stoici come Crisippo e Antipatro. Atenodoro studiò sotto Posidonio nella scuola di Rodi e poi si trasferì ad Atene, dove approfondì gli studi oceanografici come il suo maestro. In seguito, divenne corrispondente di Cicerone e gli fornì molte delle ricerche su Panezio che avrebbe poi inserito nel suo capolavoro De officiis.

Dopo aver concluso i suoi studi filosofici sotto Posidonio, Atenodoro viaggiò come conferenziere toccando Petra, l’Egitto e molte grandi città del Mediterraneo prima di rivestire il ruolo di giovane maestro di Ottaviano ad Apollonia, sulle coste dell’odierna Albania. Fu lì che questo famoso e rispettato insegnante, prima ancora di compiere trent’anni, divenne non solo il precettore di Ottaviano ma anche uno dei suoi più cari amici. Dopo l’assassinio di Cesare, nel 44 a.C., Ottaviano – allora diciannovenne – tornò a Roma come erede designato.

Atenodoro lo seguì da vicino, con il compito di sviluppare in lui la mentalità necessaria per esercitare un comando supremo.

Ottaviano era un ragazzo brillante, ma di sicuro anche uno studente difficile. Era molto superstizioso, una caratteristica incompatibile con la razionalità tipica degli stoici… e che difficilmente in un re poteva considerarsi una virtù.



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