Leavitt David - 1997 - Arkansas by Leavitt David

Leavitt David - 1997 - Arkansas by Leavitt David

autore:Leavitt David [Leavitt David]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Anthologies (multiple authors)
ISBN: 9788852067952
Google: A7CSCgAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2015-09-21T22:00:00+00:00


Ah, questo spiega tutto.

E apprezzano la cucina italiana a Milwaukee? Sì, purché io non usi troppo peperoncino.

Per quel che mi riguarda" disse Celia, il peperoncino non è mai troppo. Sì, me la ricordo bene questa tua mania disse Nathan.

Sai, c'era una pizzeria greca dove andavamo spesso, continuò, rivolto a Mauro, e Celia metteva tanto di quel peperoncino in polvere sulla sua pizza che, se gliene restava un po' sulle dita e si strofinava le palpebre - e se le strofinava sempre - le si gonfiavano gli occhi e lacrimavano per ore. Una pizzeria greca? Che stranezza.

Celia non mi parla molto del periodo al college. Ma come, ci sono tante di quelle storie da raccontare! Celia non hai qualche vecchia fotografia qui in giro?" Tutte bruciate. Celia finì il suo caffè. Bene, che ne dite di tornare a casa e cominciare a tagliare le cipolle?, Tornammo a casa e ci mettemmo ad affettare le cipolle.

Tutti e quattro in cucina, a tagliare, ciop, ciop, ciop.

E che differenza, pensai, tra la faccia di Mauro, con la sua accaldata vivacità, e la faccia del mio ex marito Bill, per esempio, sempre più cascante via via che si avvicinava ai quaranta, e la faccia di Nathan, dai contorni maturi, a cui il suo classico repertorio di espressioni fanciullesche conferiva ormai un aspetto comico, clownesco persino.

Povero Nathan! Non ci guadagnava nel confronto.

Mauro infatti, benché non avesse più di ventisette o ventotto anni, era fiero della sua mascolinità; probabilmente, si era sempre sentito un vero uomo ancora prima di diventarlo realmente.

Nathan invece sembrava inchiodato a una specie di adolescenza perenne, e mentre i suoi lineamenti si facevano ogni giorno più virili e segnati, lo spirito che li animava rimaneva improntato a un'infanzia esasperata e perfino esasperante: un'infanzia che si era protratta troppo a lungo.

Cipolle, cipolle.

Cominciarono a lacrimarmi gli occhi.

Frattanto, all'altro capo della stanza, Mauro stava descrivendo a Nathan il vino rosso che aveva appena portato su dalla cantina. Viene dalle campagne di Ancona, e ha un retrogusto di viole disse, poi si dilungò su alcuni aspetti tecnici - tannino, gradazione alcolica e via dicendo - quel genere di dettagli che interessano sempre gli uomini eterosessuali (mio marito compreso); e stranamente, Nathan, che di solito snobbava questo genere di cose, si bevve quella lezione come fosse il vino stesso.

Mauro, perché non porti Nathan a quell'enoteca di Siena?propose Celia. Credo che gli piacerebbe un sacco. Ti andrebbe? chiese Mauro.

Da morire. Così, di lì a poco, "la genovese" sobbolliva sul fornello, mentre Mauro e Nathan partivano alla volta dell'enoteca di Siena, lasciando Celia e me alle chiacchiere da ragazze e a qualche lavoretto nell'orto.

Dimmi qualcosa di più su Mauro le chiesi quando restammo sole, mentre lei raccoglieva foglie di cicoria amara per l'insalata della sera.

Non c'è molto da dire, davvero. È un caro ragazzo. E fantastico, se vuoi la mia opinione. Celia alzò gli occhi dalla sua insalata. Non mi dirai che ti interessa, Lizzie?chiese con voce un po' stridula.

Ha una ragazza, no? Come facevi a saperlo? Te l'ha detto lui? Be'.



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