L'enigma dei buchi neri by Heino Falcke

L'enigma dei buchi neri by Heino Falcke

autore:Heino Falcke [Falcke, Heino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-05-26T12:00:00+00:00


Nasce l’Event Horizon Telescope

Qualche mese dopo partii con la proverbiale valigia piena di soldi per il primo incontro strategico internazionale dell’Event Horizon Telescope a Tucson, in Arizona. Il grande telescopio ALMA in Cile era finalmente pronto e i principali esponenti degli istituti di ricerca e degli osservatori la cui partecipazione al progetto era decisiva si erano dati appuntamento. Fu una bella occasione per rivedere molti colleghi fidati.

Discutemmo in dettaglio dei più recenti risultati scientifici, per esempio a livello teorico. Le possibilità di calcolo offerte dai cosiddetti «supercomputer», nel frattempo, avevano fatto passi da gigante. Allo stesso modo in cui quei computer mastodontici predicevano i movimenti delle masse d’aria intorno alla Terra a beneficio delle previsioni meteorologiche, simulavano adesso le modalità con cui il gas si muove intorno a un buco nero. Il procedimento viene detto «simulazioni GRMHD», che sta per «simulazioni magnetoidrodinamiche in relatività generale». Sembra una faccenda complicata, e in effetti lo è. Le simulazioni GRMHD includono modelli estremamente complessi che simulano i getti di plasma magnetizzato nello spaziotempo curvo e rotante. Altri programmi calcolano il modo in cui i raggi luminosi e le onde radio vengono prodotti, deviati e assorbiti dai gas caldi intorno ai buchi neri. Simili calcoli elaborati al computer sono molto più ampi e dettagliati di quelli effettuati nel 2000. I megacomputer fornivano immagini splendide, interessanti, e adesso tutti i colleghi, nelle loro misurazioni, si imbattevano in ombre di buchi neri, confermando così i nostri assiomi. Era nata una vera e propria «industria di ombre»: erano pochi i modelli nei quali non comparivano ombre e anelli luminosi. A livello teorico, quindi, eravamo tutti d’accordo.

Rimasi particolarmente colpito dalle idee e dalla competenza di una giovane scienziata, Monika Mościbrodzka, che aveva frequentato il dottorato al Nicolaus Copernicus Center di Varsavia con Bożena Czerny, nota fisica teorica specializzata in dischi di accrescimento, e si era fatta le ossa con Charles Gammie, uno dei principali esperti americani di simulazioni numeriche. Mościbrodzka riuscì a fornire alcune delle migliori «previsioni» per Sagittarius A*.10 Il settore era ancora dominato da figure maschili, Monika però era decisa a farsi strada e le offrii un posto a Nimega, chiedendole di formare un gruppo di esperti in simulazioni numeriche. Si tratta di un campo disseminato di ostacoli e difficile da coltivare, visto che programmare simulazioni, eseguirle e analizzarle assorbe una quantità straordinaria di tempo ed energie e richiede resistenza e tenacia per trascorrere ore e ore da soli davanti a un computer. Ogni pubblicazione è frutto di duro lavoro. È un po’ come se il telescopio con cui rileviamo i dati venisse ricostruito al computer dettaglio per dettaglio, funzione per funzione. In seguito Monika sarebbe riuscita a portare nel futuro i nostri vecchi modelli di getti risalenti agli anni Novanta,11 generando una previsione sorprendentemente accurata dell’immagine prodotta successivamente dall’EHT.12

Il fatto che la massa di Sagittarius A* fosse aumentata e il buco nero M87 negli ultimi anni fosse ingrossato fu lo spunto per un intenso dibattito, facendo segnare un passo avanti. M87 adesso pesava probabilmente tre miliardi di masse solari invece di due.



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