L'eresiarca by Guillaume Apollinaire

L'eresiarca by Guillaume Apollinaire

autore:Guillaume Apollinaire [Apollinaire, Guillaume]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, italiano, archivio italiano
Amazon: B00JLQTWOO
pubblicato: 2012-02-07T11:12:38+00:00


"Que vlo-ve?"

Poi prese il coltello e gettò la chitarra dietro la schiena.

Quindi s'avvicinò al babo.

Guyaume farneticava:

"Delle graziose vecchiette ballano la maclotte in un giardino di girasoli, i bei soli! Que vlo-ve?, m'coye binameye? non battetevi. Il babo vi strangolerà come la rampioule strangola gli alberi... State in guardia, Que vlo-ve?, vi pianterà un colpo su l' tiesse".

Balliam la Crâmagnole,

Viva il suono, Viva il suono...

Ecco il più bel crâmignon.

Il babo e Que vlo-ve? si squadravano, si sfidavano, armato ognuno d'un coltello. Ed in quel momento la Chancesse era più bella di Elena che non era del resto più giovane di lei quando Paride la rapì.

La Chancesse aveva rimesso il rosario in tasca e guardava i contendenti grusinando:

"Nom di Dio! one parteye di toupet!"

Prosper le gridò:

"C'estait vo, la crapaute!"

Poi s'alzò e seguito dai compagni uscì cantando:

"Se non ne resta per niente si darà botte sulla pancia dal 1° gennaio fino al 31 dicembre

E zum zum zum..."

Que vlo-ve? e il babo si sfidavano, gli occhi negli occhi:

"Que vlo-ve?, andrò a letto con la Chancesse!"

"Il babo! Per i ragazzi c'è la sgualdrina: Mareye, vosse lemme è una sgualdrina".

"Que vlo-ve?, voi n'savez nin il colore del suo culo".

"Babo! n'coucherez maïe con la Chancesse e vosse lemme ha la sifilide".

E Que vlo-ve? si lanciò sul babo. Si avvinghiarono menando coltellate.

La Chancesse piangeva gridando:

"Qué n'affaire!"

E Guyaume cantava lentamente:

"Guardo quel che può servire da specchio all'amore. Bella Chancesse che fate duellare nel vostro spaccio un eroe con tre coglioni ed un insigne musicista, Que vlo-ve?, Li bai valet errante!... Bella Chancesse, sarò io, credo, ad andare a letto con voi! Preparate, dato che ho fame, una buona fricassea, che voglio magni con voi, bella!... Onore agli eroi, il cui sangue vien giù come la cascata di Coo. Udite! Udite! oyez-ve!... Gli elfi escono dall'Amblève ... Uno piange perché gli si son rotte le scarpette di vetro ... Udite! Udite! Il vento stormisce tra gli ontani... Bella Chancesse, se gli altri si battono, noi si va a ballare. Ah! pauv' babo, vedo che siete voi qu'estes o labrint".

Que vlo-ve? e il babo continuavano a farsi cattivo sangue in onore della Chancesse che ora ballava la maclotte faccia a faccia con Guyaume, mentre il bricco cantava più forte. Al babo cominciavano a mancare le forze. Que vlo-ve? gli aveva fatto saltare i bottoni dei pantaloni che s'erano così abbassati mettendo in bella mostra un culo guardingo, contorto, pietoso come due quarti di luna. Subito, grazie ad un abile colpo sferrato da Que vlo-ve?, la riga del culo, naturalmente scura, d'un bruno verdastro e villoso, si riempì di sangue ed a quest'aurora il babo si mise a gemere. Gridava:

"No no! non farò pim-pam con la Chancesse. Ah! Que vlo-ve?, che male ho ai coglioni!"

E Que vlo-ve? s'accaniva:

"Ah! avete tre coglioni! Ghiottone! Ah! Galante!"

E gli diede un tal calcio al basso ventre che il babo cadde sul proprio sedere insanguinato, si sarebbe detto, dal mestruo, mentre Guyaume e la Chancesse finivano la loro maclotte.

Ma ecco l'istante superbo!

Que vlo-ve? ebbro di sangue si scagliò sul babo e gli dilaniò il petto col coltello.



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