L'estate che sciolse ogni cosa by Tiffany McDaniel

autore:Tiffany McDaniel
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Narrativa contemporanea, Narrativa straniera, Narrativa americana, Ohio, Diavolo
ISBN: 9791280028501
editore: Blu Atlantide
pubblicato: 2021-08-05T16:00:00+00:00

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…cantavo il Caos e la Notte eterna

John Milton, Paradiso perduto, Libro III

E venne agosto. Una casalinga ricoverata d’infarto. Un’intera casa di riposo caricata su un autobus per essere trasferita altrove. Un peperoncino in bocca. Un’altra mucca morta. Un’ennesima mosca schiacciata. Una donna che decideva di tagliarsi i capelli: tagli per star freschi, li chiamavano. Uno scoppio d’ira. Il pianto di un bambino coperto dai ventilatori. Dovey dimessa dall’ospedale. Un condizionatore d’aria preso a calci. Dovey che comincia a frequentare le riunioni di Elohim. Un altro cubetto di ghiaccio che si scioglie. Le bestemmie dell’ennesimo contadino. Il razionamento dell’acqua. Otis a casa e la culla smantellata. I pozzi inariditi. Un uomo che rifiuta il piatto perché è troppo caldo.

A questo punto la notizia di quel clima torrido fece il giro della nazione come una lunga frase che non aveva intenzione di concludersi con un punto fermo.

«Un caldo infuocato», scrisse il «Chicago Tribune», mentre il «Boston Globe» chiamava Breathed «Un forno». Il «San Francisco Chronicle» interpellò i meteorologi che se la presero con il buco nell’ozono, mentre l’«Omaha World Herald» parlò a lungo dei campi bruciati e dei contadini in ginocchio a causa della perdita dei raccolti.

L’«Indianapolis Star» citò un ecologista che si diceva sicuro che la morte del bestiame e l’infestazione di mosche fossero i segnali d’esordio della malattia che ci aveva colpito tutti, e il «Miami Herald» indicò Breathed in cima alla lista dei dieci luoghi peggiori in cui trascorrere le vacanze estive.

Poi ci furono gli articoli che si interessavano meno al caldo e più a Sal, e a quella che i giornalisti cominciarono a chiamare la sua «follia demoniaca allucinatoria». Il «Columbus Dispatch» citò la diagnosi abbreviata di schizofrenia infantile da parte di un celebre psichiatra, mentre il «Washington Post» fornì una descrizione dettagliata della terapia e dei miracoli della medicina moderna nel trattamento di tale disturbo.

Il predicatore battista intervistato dal «Clarion-Ledger», infischiandosene di usare termini medico-scientifici, disse che Sal era posseduto. E aggiunse che sarebbe stato più che felice di celebrare un rito d’esorcismo secondo la tradizione del Mississippi… in cambio di una piccola donazione, naturalmente.

Altri giornali come «USA Today» concentrarono la propria attenzione sulla pelle di Sal, pubblicando articoli che riferivano quanto dichiarato dall’Associazione Nazionale per la Promozione delle Persone di Colore, e dal Congresso per la Leadership Cristiana del Sud, e da Al Sharpton. Per loro Sal era solo un ragazzo nero che diceva di essere il diavolo perché introiettava le accuse dei bianchi.

Non vennero a Breathed tutti i giornalisti che scrissero di Breathed. Per lo più telefonarono o riportarono le notizie dei colleghi, affrontando il problema razziale o la questione climatica. Chi venne, raramente si trattenne più di un paio di giorni. Trovavano il caldo soffocante. Soffocante la gente che rifiutava di parlare. Nemmeno Elohim e i suoi vollero aver niente a che fare con i giornalisti. Elohim non aveva la minima intenzione di finire sulle pagine dei quotidiani nazionali.

I cronisti erano interessati a intervistare la famiglia che aveva accolto il ragazzo. E, naturalmente, il ragazzo.

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