L'estate di Sgt. Pepper. Come i Beatles e George Martin crearono Sgt. Pepper's lonely hearts club band by George Martin

L'estate di Sgt. Pepper. Come i Beatles e George Martin crearono Sgt. Pepper's lonely hearts club band by George Martin

autore:George Martin [Martin, George]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Music, Genres & Styles, Pop Vocal, Individual Composer & Musician
ISBN: 9788896052853
Google: ncUHnwEACAAJ
editore: La Lepre Edizioni
pubblicato: 2013-10-15T08:18:31+00:00


Capitolo 9

9 febbraio 1967:

«And it really doesn’t matter if I’m wrong I’m right…»47.

Paul sapeva con precisione come muoversi per Fixing A Hole. Di conseguenza quella fu una delle canzoni registrate più velocemente, all’interno di un album di tredici pezzi che richiese oltre cinque mesi per essere completato.

Ci vollero appena due giorni per registrare Fixing A Hole, una canzone costruita in maniera molto semplice, sui suoni di un clavicembalo e di un basso elettrico. Ancora prima di entrare in studio, Paul aveva già deciso che avrebbe usato il clavicembalo come cardine di tutta la base; malgrado ciò, la linea dibasso è decisamente più importante di quella del clavicembalo. Il basso doveva suonarlo Paul, perché nessun’altro sapeva (o sa) usare quello strumento come lui. Ragion per cui il clavicembalo doveva essere suonato da qualcun altro. E ciò costituiva un’anomalia, perché a Paul era sempre piaciuto suonare le tastiere sui propri pezzi in prima persona. Così, l’opportunità di suonare la tastiera nel gruppo più importante del mondo fu data a me. Non era una parte difficile, e non creò eccessivi problemi al mio approccio tecnico, non troppo virtuosistico.

Paul si produsse in una linea superba ed estremamente melodica di basso (un elemento che presto sarebbe divenuto ricorrente nel suo stile compositivo). Usava lo strumento come una voce: non si limita mai ad adoperare le classiche sequenze di tonica e dominante, com’era tipico della maggior parte dei bassisti di quei tempi, ma voleva che il basso cantasse. Quando aveva qualcosa da dire, lo diceva nel modo più eloquente, con lo strumento che amava di più al mondo.

Eppure, curiosamente, agli inizi Paul non aveva mai pensato di suonare il basso. Divenne il bassista dei Beatles solo quando non c’era più nessun’altro che potesse farlo. Stuart Sutcliffe, il bassista originale della band, non era un musicista: era un pittore di talento, ma musicalmente non fu mai all’altezza. Quando morì, nel 1962, qualcuno doveva pur prendere il suo posto.

Di tutti i Beatles, Paul era il musicista più talentuoso. Quando lo incontrai per la prima volta, non sapeva affatto suonare il pianoforte. E da quel primo incontro a Lady Madonna, una canzone al piano molto complessa ed estremamente bella, suonata interamente da Paul, passò un periodo di tempo relativamente breve: una prova del suo grande talento di musicista. Paul sapeva suonare la batteria tecnicamente meglio degli altri Beatles, incluso Ringo (anche se non riusciva ad ottenere quel sound inconfondibile che Ringo sapeva tirar fuori dal suo strumento). Così, dopo l’abbandono di Sutcliffe, Paul si accollò lo strumento più difficile da suonare con originalità in una rock’n’roll band: il basso.

Per registrare Fixing A Hole, per la prima volta dall’inizio della lavorazione di Pepper uscimmo dagli studi di Abbey Road. Capitava molto spesso che a Paul venisse improvvisamente in mente una canzone, e in quei casi voleva fissarla finché era ancora fresca. Non sapeva scrivere la musica, a parte annotare le parole e scriverci sotto le sigle degli accordi. Quindi, per essere sicuro di “catturare” una melodia mentre l'aveva ancora in mente, non aveva altro modo che registrarla.



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