L'età moderna by Francesco Benigno

L'età moderna by Francesco Benigno

autore:Francesco Benigno [Benigno, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: c32360a9232626188d1bb5461fd63545321c8345
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2005-11-14T23:00:00+00:00


15. Il Seicento fra crisi e trasformazioni

cento. Negli anni centrali del Seicento, nuove pestilenze colpiscono i paesi dell’area mediterranea che sono stati risparmiati da quella di vent’anni prima: Spagna (1647-51), Francia (1652), Sardegna (1652-56), Genova e Italia meridionale (1656-59). A differenza di quanto è accaduto nel corso del Cinquecento, i vuoti che si creano nella popolazione non vengono rapidamente colmati: nel continente europeo si registra, per tutto il Seicento, un calo o quanto meno una stagnazione demografica. L’unica e significativa eccezione è costituita da alcune aree dell’Europa settentrionale (isole britanniche, paesi scandinavi, Province Unite), dove si verifica un sensibile aumento della popolazione.

In larghe parti del continente europeo la crescita della popolazione è frenata o fermata dal susseguirsi di crisi di sussistenza e di epidemie di notevole frequenza e ampiezza. Nel suo complesso, la penisola italiana subisce, durante la prima parte del secolo, un calo medio del 13 per cento del numero degli abitanti (il 21,3 per cento nell’area settentrionale, il 6 per cento nella parte centrale, il 14,1 per cento nell’area meridionale). La tabella illustra come l’area 15.1. Gli aspetti demografici

del Mediterraneo veda diminuire la propria popolazione, mentre i paesi della parte settentrionale del continente conoscono una crescita secolare. In una posizione intermedia si colloca la Francia. Particolare è, infine, la situazione Nell’ultimo decennio del XVI secolo, il processo di espansione delle della Germania e della Polonia, dove – a causa delle guerre – la popolazione superfici coltivate, frutto della pressione esercitata dalla crescita demografica complessiva diminuisce nel corso del XVII secolo.

cinquecentesca, comincia a mostrare seri segnali di difficoltà: una successione di cattivi raccolti causa una gravissima carestia i cui effetti risultano evidenti dall’innalzamento del tasso di mortalità della popolazione e dalla riduzione di quello di natalità. Anche le epidemie di peste e altre malattie – mai scomparse –

contribuiscono a mietere numerose vittime, soprattutto nelle affollate città di varie parti del continente: la peste colpisce nel 1587-91 a Genova, Barcellona e in Catalogna, mentre, negli anni seguenti, è la volta della Castiglia e della Germania (1596-99), di Londra e dell’Inghilterra (1592-93 e 1603) e della Francia (a varie riprese nel periodo 1600-16).

Nel 1618, lo scoppio della guerra dei Trent’anni, combattuta soprattutto in Boemia e Germania, ma che interessa anche Danimarca, Francia e Italia Tab. 1 - La popolazione europea dal 1600 al 1700 (in milioni di abitanti) settentrionale (cfr. supra, cap. 13), costituisce con il suo seguito di devastazioni, carestie ed epidemie lo scenario di una serie di gravi crisi demografiche. In Fonte: J. De Vries, European Urbanization 1500-1800, Methuen and Co., London 1984, p.

36.

Germania le vicende belliche portano a cali della popolazione che, a seconda delle regioni, oscillano dal 10 a oltre il 50 per cento. In Italia settentrionale il susseguirsi di cattivi raccolti e gli effetti delle guerre portano a una carestia nel 1628-29, cui fa seguito una devastante epidemia di peste nel 1629-31. Essa La stagnazione demografica è legata non solo agli effetti di guerre, carestie provoca un netto calo della popolazione: Venezia perde il 33 per



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