Level 26 by Anthony E. Zuiker

Level 26 by Anthony E. Zuiker

autore:Anthony E. Zuiker [Zuiker, Anthony E.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9788820047924
Google: 6pRyPgAACAAJ
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2009-08-14T22:00:00+00:00


51

West River Drive, New York

Giovedì, ore 23

SQWEEGEL porse il denaro al tassista e gli disse di tenere il resto. La Crown Vic gialla e sporca ripartì un attimo dopo, lasciando il passeggero sul marciapiede al confine occidentale di Manhattan. Durante la corsa il tassista aveva continuato ad ascoltare schifezze disgustose alla radio. Se Sqweegel non avesse avuto già altri progetti, quell'uomo avrebbe pagato per il suo peccato. Magari avrebbe potuto legarlo da qualche parte e fargli un po' di buchi nelle orecchie con il trapano, sturandogliele in modo che potesse udire suoni divini. Il divino silenzio.

Ma non c'era tempo per quello. I cavalli stavano aspettando. E il cacciatore, che ancora vagava a vuoto sulla costa opposta, si sarebbe smarrito se non avesse ricevuto in fretta un altro messaggio.

Le luci baluginavano sull'Hudson. A Sqweegel piaceva voltare le spalle alle ziggurat di New York. Tanta gente invece le adorava. A lui tornavano utili solo nella misura in cui gli fornivano infiniti posti dove nascondersi. Se avesse voluto, avrebbe potuto scomparire fra le lastre di cemento di Manhattan per dieci o vent'anni, senza che nessuno scoprisse dov'era finito. E per tutto il tempo lui sarebbe stato là a vegliare. Come un angelo.

Quella, però, non era sera da nascondersi.

Scese dal marciapiede e avanzò lungo un sentiero sterrato. Era equipaggiato come un soldato in licenza dall'Afghanistan solo per un weekend: scarponi da combattimento, pantaloni mimetici, giubbotto antiproiettile, felpa con cappuccio, berretto nero, occhiali da sole. Un po' esercito statunitense, un po' stile Brooklyn. Nessuno lo avrebbe degnato di un secondo sguardo.

E nessuno si sarebbe fatto domande sulla scatola di cartone bianca che teneva sottobraccio. Fiori per la mamma, o magari per una fidanzata. Una dozzina di rose appena recise per dire: Spero che tu non ti sia fatta qualcun altro mentre io mi facevo sparare nel culo nell'Hindu Kush.

Alla fine del sentiero c'era una staccionata di legno sormontata da filo spinato. Davanti un cartello di legno con una scritta a impressione, i solchi dipinti a vernice dorata sbiadita:

DIPARTIMENTO DI POLIZIA DI NEW YORK - POLIZIA A CAVALLO

Un tocco di rusticità in un'isola di vetro, plastica e metallo lucido. Sqweegel provò ammirazione, suo malgrado. La gente si dava tanto da fare per cercare di elevarsi, a volte.

Infilò la scatola da fioraio sotto l'ultima traversa della staccionata, spingendola dall'altro lato. Poi si tolse il giubbotto antiproiettile e lo avvolse sopra il filo spinato. Rapido, scalò la staccionata, passò sotto il filo spinato e tirò via il giubbotto appena toccato terra dall'altra parte. Fu un movimento così fluido e veloce che chiunque vi avesse assistito - non che qualcuno l'avesse fatto davvero - si sarebbe stropicciato gli occhi e avrebbe chiesto insistentemente di vedere un replay, solo per essere sicuro di non avere le allucinazioni.

Sqweegel passò le dita sotto il nastro che teneva chiusa la scatola. Nessun bisogno di fingere, ora. Era dentro.

Il coperchio della scatola venne via, e all'interno c'era un'arma da fuoco. Munizioni. E un sacchetto di plastica pieno di carote.

Tutte e tre le cose venivano da Brooklyn, esattamente come la scatola.



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