Liberi nel vento by Carola Wimmer

Liberi nel vento by Carola Wimmer

autore:Carola Wimmer [Wimmer, Carola]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-02-22T23:00:00+00:00


Capitolo undici

Una cavallerizza galoppava con la schiena piegata verso un ostacolo alto. Il cavallo sbuffò stanco, accelerò, ma subito prima del salto si voltò rifiutandolo.

Maria Kaltenbach, appoggiata al suo bastone in mezzo al maneggio, scosse il capo frustrata.

«No! Devi metterlo sotto di più, Michelle! Non deve decidere lui! Fagli vedere chi comanda! Di nuovo!» gridò.

Michelle annuì senza dire nulla e ripartì al galoppo. Tirò con forza le redini e costrinse Weingraf ad abbassare la testa. Sam, che seguiva l’allenamento, parve preoccupato.

Michelle, tutta concentrata sull’ostacolo, non se ne accorse e continuò a spronare impietosamente il cavallo piantandogli gli speroni nel fianco. Il filetto metallico si tese nella bocca di Weingraf, le corregge di cuoio cigolarono.

Michelle accelerò il ritmo. Gli zoccoli schioccarono sul suolo sollevando turbini di polvere. Il frustino colpì il posteriore di Weingraf proprio mentre l’ostacolo si profilava davanti a loro. Allora Michelle si sollevò sulla sella e saltò, il viso sfigurato in una smorfia di tensione. Sam chiuse gli occhi.

La barriera ondeggiò e cadde rumorosamente a terra. Michelle atterrò dall’altra parte stringendo il pugno frustrata. Le ragazze raggruppate fuori dallo steccato parlottarono fra loro mentre Michelle si allontanava. Maria Kaltenbach scosse il capo insoddisfatta.

«Il commissario regionale verrà per il concorso fra un paio di giorni. Sai che cosa vuol dire per noi» disse quando Michelle arrestò l’animale vicino a lei.

La ragazza smontò togliendosi il cap. Sembrava disperata. «Sì! Ma è lui che non solleva abbastanza le zampe! Non so che cosa posso fare di più!»

Maria Kaltenbach scoccò un’occhiata grave a Weingraf, madido di sudore, e poi a Michelle.

«Sai che ho grandissima stima di te. In te vedo molto di me.»

Michelle annuì con il viso ancora contratto.

Maria Kaltenbach fece un sorriso tirato. «Perciò stringi quel sedere! E le gambe!» disse, quindi si voltò e se ne andò.

«Sì, signora Kaltenbach» rispose Michelle senza seguirla. Furiosa, picchiò il frustino contro lo steccato. Per lo spavento Tinka rischiò di cadere giù.

«Dissellatelo!» ordinò imperiosa Michelle. Subito venne circondata dalle ragazzine. «Io, io, io!» gridarono tutte quante.

Nel frattempo Mika era andata al paddock a preparare Windstorm per l’allenamento. Dopo avergli messo il sottosella, si guardò attorno in cerca del signor Kaan, ma non lo vide da nessuna parte. Così si issò in groppa al cavallo e cominciò a cavalcare. Infine lo vide. Intagliava il legno seduto sullo steccato. Mika andò a fermarsi davanti a lui e si chinò con le mani giunte come uno yogi.

«Buongiorno, maestro. Che cos’ha in serbo per noi oggi?» gli chiese scherzando.

Il signor Kaan alzò gli occhi e le sorrise. «Niente. Oggi mi riposo.»

Mika ne fu delusa. «E allora noi che cosa facciamo?»

Il signor Kaan sorrise di nuovo. «Quello che sapete fare meglio.»

Mika non capiva di che cosa stesse parlando. «Cioè…?»

Il signor Kaan diede una pacca sul posteriore di Windstorm e urlò: «Volate!».

Windstorm alzò la testa con un nitrito. Mika, pur colta di sorpresa, rimase ben salda in sella. A un tratto capì: il signor Kaan non poteva insegnarle nient’altro.

Per un attimo si sentì prendere dalla nostalgia, ma poi partì al galoppo.



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