L'Imperatore - Dio Di Dune - Vol.IV by Frank Herbert

L'Imperatore - Dio Di Dune - Vol.IV by Frank Herbert

autore:Frank Herbert [Herbert, Frank]
Format: epub
pubblicato: 2000-01-04T22:00:00+00:00


Il problema della supremazia è inevitabilmente: chi farà la parte di dio?

Muad'Dib dalla Storia Orale

Hwi Noree trovò una giovane guida Ittiointerprete ai piedi di una larga rampa che scendeva a spirale nelle profondità di Onn. La chiamata del Signore Leto era giunta a tarda sera del terzo giorno della Festa, interrompendo uno sviluppo che aveva messo a dura prova la sua capacità di mantenere l'equilibrio emotivo.

Il suo primo assistente, Othwi Yake, non era un uomo simpatico: un essere con i capelli chiarissimi, la faccia lunga e magra e gli occhi che non fissavano mai a lungo una cosa e non guardavano mai direttamente gli occhi della persona con cui parlava. Yake le aveva presentato un foglio di carta memerase contenente quello che lui aveva definito «un riepilogo delle violenze segnalate recentemente nella Città Festiva».

In piedi accanto alla scrivania dove Hwi stava seduta, Yake aveva fissato qualcosa alla sinistra di lei e aveva detto: – Le Ittiointerpreti stanno massacrando i Danzatori del Volto in tutta la città. – Non sembrava che questo lo turbasse particolarmente.

– Perché? – chiese Hwi.

– Si dice che i Bene Tleilax abbiano attentato alla vita dell'imperatore-dio.

Un brivido di paura la scosse. Girò lo sguardo sull'ufficio: una sala rotonda con un'unica scrivania a semicerchio che sotto la lucida superficie nascondeva i comandi di molti congegni ixiani. La sala aveva l'aria importante: scura, con pannelli di legno marrone che coprivano strumenti antispionaggio. Non c'erano finestre.

Cercando di nascondere il turbamento, Hwi alzò gli occhi verso Yake. – E il Signore Leto è...

– Sembra che l'attentato contro la sua vita sia fallito in pieno. Ma potrebbe spiegare quella fustigazione.

– Allora pensi che l'attentato ci sia stato?

– Sì.

In quel momento entrò l'Ittiointerprete inviata dal Signore Leto subito dopo che era stata annunciata la sua presenza nell'anticamera. Era seguita da una vecchia Bene Gesserit, una donna che lei presentò come «la Reverenda Madre Anteac». Anteac rimase a fissare Yake mentre l'Ittiointerprete – una giovane donna dal volto liscio, quasi infantile – riferiva il messaggio:

– Mi ha detto di rammentarti: «Ritorna prontamente se io ti chiamo». Ti chiama.

Yake cominciò ad agitarsi, mentre l'Ittiointerprete parlava. Girava lo sguardo sulla stanza, come in cerca di qualcosa che non c'era. Hwi si fermò solo il tempo d'indossare una sopravveste blu sull'abito, e diede ordine a Yake di rimanere nell'ufficio fino al suo ritorno.

Nella luce arancione della sera, fuori dall'ambasciata, su una via stranamente deserta, Anteac guardò l'Ittiointerprete e disse semplicemente: – Sì. – Poi Anteac le lasciò, e l'Ittiointerprete condusse Hwi, lungo strade vuote, fino a un alto edificio privo di finestre, che conteneva la rampa a spirale discendente.

Le strette curve della rampa davano le vertigini a Hwi. Minuscoli globi bianchi e fulgidi brillavano nel pozzo centrale, illuminando un rampicante verdepurpureo dalle foglie enormi. Il rampicante era sospeso su lucenti fili dorati.

La nera e soffice superficie della rampa assorbiva il suono dei loro passi, e poneva in risalto il lieve e secco frusciare dei movimenti della veste di Hwi.

– Dove mi stai conducendo? – chiese Hwi.

– Dal Signore Leto.



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