L'impero romano. Volume 1 (2014) by Santo Mazzarino

L'impero romano. Volume 1 (2014) by Santo Mazzarino

autore:Santo Mazzarino [Mazzarino, Santo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2015-07-11T16:00:00+00:00


25. La politica estera di Nerone e la fine del suo impero

Il luxus senatorio implicava (come già ha visto Tacito; cfr. supra, §§ 16-18) «drenaggio» di oro verso l’Oriente; Nerone dovette fare una politica forte nel Mar Nero (dove lo stato bosporano fu ridotto a condizioni di clientela), tentare un controllo del Mar Rosso, e soprattutto una energica difesa degli interessi romani nei rapporti con lo stato partico. Qui la rivolta nazionale-iranica di Artabano III aveva dato i suoi frutti; successore di Artabano III era stato un suo figlio adottivo, Gotarze, a cui si era contrapposto Vardane, molto probabilmente figlio (non adottivo) di Artabano III; Vardane aveva avuto il sopravvento, ma alla sua morte era successo Gotarze; l’uno e l’altro esprimevano sempre la tendenza nazionale iranica. Insomma, nonostante un certo parallelismo con lo stato romano (si noti per esempio l’importanza dell’adozione, nel caso di Gotarze, o la circostanza che Vardane ha lasciato delle Res gestae, purtroppo per noi perdute)16, questo stato ellenistico dei Parti conservava la sua fisionomia nazionale-iranica, e si contrapponeva all’impero romano. Invano Claudio nel 49 (come già Tiberio nel 35) aveva tentato di restituire in esso la primogenitura arsacidica, naturalmente romanofila, imponendo un nipote di Fraate IV (Meherdate); questo estremo tentativo di controllare dall’interno lo stato partico era fallito; in compenso Claudio riuscì a controllare l’Armenia. Se la coscienza nazionale-iranica era stata risvegliata dalla grande costruzione politica di Artabano III e dei suoi successori, d’altra parte la struttura feudale dello stato partico ne indeboliva la compagine. Morto Gotarze, gli successe Vologese, oriundo della Media Atropatene; ma come a Gotarze si era opposto Vardane, così a Vologese si era opposto, nel 54, il figlio di Vardane. Intanto Vologese sosteneva la candidatura di suo fratello Tiridate al trono di Armenia. Scoppiava così il conflitto tra Vologese e Nerone per l’Armenia; conflitto in cui si distinse il generale Corbulone; Nerone puntava soprattutto sulle difficoltà interne di Vologese.

Queste difficoltà erano certamente gravi. Soprattutto il separatismo della Ircania (forse animato dal figlio stesso di Vardane) ha occupato il re Vologese, sì da impedirgli di sostenere con successo la candidatura di suo fratello Tiridate al trono d’Armenia. Nel 59/60 ambasciatori di Ircania chiesero societas allo stato romano, indicando, come pignus amicitiae, la loro attività contro Vologese; al ritorno, essi furono accompagnati da un presidio romano usque ad litora maris rubri, sì da raggiungere l’Ircania senza attraversare lo stato di Vologese (ciò dimostra che questi non controllava l’Iran sud-orientale, che gli ambasciatori dovevano attraversare necessariamente per raggiungere il loro stato; e d’altra parte, lo stato del dinasta indiano Gondophares, che intorno al 30 d.C. aveva raggiunto una notevole estensione in Iran orientale, ormai non rappresentava una minaccia per queste regioni). Sebbene noi non abbiamo alcun motivo di ritenere duratura la formazione di questo stato ircano (esso è probabilmente caduto, più tardi, sotto l’alto controllo dei Kushan signori della Battriana), tuttavia il definitivo distacco dell’Ircania dallo stato partico è un fenomeno di certa importanza: l’impero di Nerone ha dunque visto il tentativo, per altro non



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