L'imprevista by Elly Schlein & Susanna Turco

L'imprevista by Elly Schlein & Susanna Turco

autore:Elly Schlein & Susanna Turco [Schlein, Elly & Turco, Susanna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-09-10T00:00:00+00:00


10.

“C’è tanto da ricucire”

Vista da fuori, la novità è anzitutto un problema di concordanza: “Segretario, una foto da sola!”, “Segretario!” urlano i fotografi per farsi dar retta. Inseguiti a loro volta dai sussurri delle fotografe: “Magari chiamala ‘segretaria’”. Messaggio ricevuto: “Segretariaaa”.

È il giorno dopo le primarie, nella sala grande della sede nazionale del Pd avviene il passaggio di consegne, prima della proclamazione ufficiale dell’assemblea che ci sarà due settimane dopo. Per celebrarlo, Enrico Letta si presenta con un melograno rosso di ceramica, segno di “prosperità, fortuna, e ovviamente di salute, che il partito sotto la guida di Elly Schlein sicuramente avrà,” dice consegnandolo nelle mani di lei che ringrazia. Fine della parte pubblica.

La segretaria entra con il melograno, lo poggia sulla sua nuova scrivania. Bisogna immaginarsi quella prima scena che nessuno vede. Una donna di trentasette anni che ha appena vinto contro tutti i pronostici e adesso guida la prima forza dell’opposizione in Parlamento. Al terzo piano del palazzo del Nazareno, affacciato sui tetti di Roma, il palazzo dove più di un predecessore ha avuto vita breve e tormentata. Al vertice del partito che, nei primi sedici anni di vita, ha totalizzato la cifra record di otto segretari: Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi, Martina, Zingaretti, Letta. Si ritrova da sola davanti a quella specie di teschio di Amleto in versione fruttata, nella sua stanza di capa, che resterà sempre un po’ impersonale, a parte i mucchi di libri impilati accanto alla tv e la statuina del presepe fatta a sua immagine che le regalò un artigiano di San Gregorio Armeno (“Bella! Ha anche più tette,” esclamò quel giorno). È appena arrivata, a cosa pensa? Che è stata un’impresa epica? Che sarà dura?

“Cominciamo a dire che non c’è un’epica delle primarie: le abbiamo fatte, le abbiamo vinte, sono qui. Entrare nella nuova pelle è stato stranissimo. Una cosa che non so spiegare. Non ho mai festeggiato quel risultato. Non ho esultato, non ho saltato, non ho pianto. È come se fossi entrata nel ruolo, subito. Appena è arrivata la consapevolezza, è subentrata la responsabilità. Non ho avuto una cesura tra il prima e il dopo, non so cosa mi sia successo nella testa, però non era il momento di lasciarsi andare al festeggiamento. Sarebbe stato anche sano, piangere, ridere, o urlare, al limite svenire, invece no.” Diverso dalle altre vittorie. “Ma non ho avuto paura, è venuto tutto molto naturale, ci ho sempre creduto, fin dall’inizio, era un sentimento collettivo, si era riaccesa una speranza di cambiamento. Il Pd è un partito difficile da cambiare, questo lo sapevo fin dall’inizio. Ma non c’è stato un momento in cui mi sono chiesta: e adesso che faccio? Mi sono messa subito a lavorare. Capire dove ero arrivata. Capire chi mi avrebbe dato una mano. Costruire un rapporto di fiducia.”

Ascoltare, ricucire, esprimere posizioni chiare. Essere lì dove si doveva tornare: tra le persone, nelle piazze, nei luoghi della marginalità. Prima di tutto, Elly Schlein decise di portarlo a Cutro, dove proprio nel giorno delle



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