L'insolita morte di Erio Codecà (Italian Edition) by Aldo Giannuli Ivan Brentari

autore:Aldo Giannuli, Ivan Brentari [Brentari, Ivan & Giannuli, Aldo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery; Thriller & Suspense, Thrillers & Suspense, Foreign Languages, Italian, Crime; Thriller & Mystery, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction, Thrillers
ISBN: 9788820094515
Amazon: B01EO3YZZO
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2016-04-25T22:00:00+00:00

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«SENZA dubbio alcuno! Il suo amico professore non si è sbagliato.»

Il banchiere Caetani era un uomo sulla cinquantina, pieno di sé, di soldi, di lipidi, di buone conoscenze, e del ricordo pesante del padre, anch’egli a suo tempo banchiere. Sedeva a gambe larghe sulla sedia, la divisa da tennista zuppa di sudore, così come la fascetta sulla fronte. Il braccio affondava meccanicamente nel sacchetto delle patatine come la pala d’una ruspa.

Fausto Villa lo ascoltava attentamente. A quanto pareva, le informazioni su Eugenio Reale, che Leonora e Liborio gli avevano comunicato per telefono, avevano fondamento.

Mentre il bar del Two Roses Tennis Club rumoreggiava indifferente, Caetani continuò il suo discorso: «È vero, senza dubbio alcuno, che Eugenio Reale fosse un ‘comunista imprenditore’, se mi vuole passare il termine. Ricordo un racconto della buonanima di mio padre, molti anni fa. Fece il nome di Reale in merito a un vecchio affare di intermediazione commerciale…»

«Che genere di affare?» chiese il dottor Villa.

«Si era negli anni Cinquanta, mi pare. La storia era grossomodo questa… Immagini un sistema a incastri. Ci sono due società, la Nord-Export e la Tecno-Export e sono dirette da un prestanome. Ora, queste due società commerciali fanno capo a una società più grande, la Simes, che è nelle mani del PCI. La Simes e le sue controllate si occupano di favorire i rapporti commerciali tra le aziende italiane e l’industria polacca. A ogni affare concluso incassano una percentuale per la mediazione.»

«E i soldi vanno al partito.»

«Senza dubbio alcuno!»

Il dottor Villa aggrottò le sopracciglia. «Mi sembrava di aver intuito che il commercio legale coi Paesi d’oltrecortina fosse interdetto.»

«Non per tutte le merci, solo per quelle di valore strategico-militare», sobbollì il banchiere Caetani, divertito dal dover ribadire le ovvietà.

«Come emerse tutta la vicenda?»

«Il prestanome delle due società controllate ebbe da ridire col partito e per vendetta denunciò il sistema.»

«E Reale come venne coinvolto?»

«Per la verità il nome di Reale ufficialmente non venne alla luce in quell’occasione, di lui mi parlò mio padre anni dopo. Le posso dire che però, nell’ambiente, capitava spesso di sentir dire che Reale ricopriva un ruolo in quel genere di traffici.» Caetani si interruppe e calò una mano nel sacchetto di patatine. «Ora che ci penso… può essere che in un’occasione andò molto vicino all’essere processato, ma non ricordo la circostanza esatta.»

«Possibile che i partiti di governo non fossero a conoscenza di questi affari? Perché non li denunciarono?»

Il banchiere scoppiò in una risata profonda e terribile che fece voltare ogni singolo socio del club presente in quel momento nel bar.

«Amico mio, ma lei è davvero un uomo di squisita ingenuità!» Dopo una breve pausa, continuò: «Le rispondo con lo stupore e la semplicità che le userebbe monsieur de La Palice: i partiti di governo sapevano tutto. Senza dubbio alcuno!»

«Non la seguo.»

Caetani trucidò fra le zanne una manciata di patatine. «Ma a lei pare verosimile che un partito come la Democrazia Cristiana, un partito che controllava in pianta stabile il ministero dell’Interno e le forze dell’ordine, potesse non essere al corrente di questi maneggi? Sapevano e stavano in disparte.

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