L'intenso calore della luna by Gioconda Belli

autore:Gioconda Belli [Belli, Gioconda]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2019-03-06T23:00:00+00:00

18.

Mentre va al lavoro, Fernando sente la stanchezza nelle ossa. La menopausa di Emma è anche la sua. È il chiaro segnale di un orologio le cui lancette un giorno o l’altro smetteranno di girare. Non ha mai pensato come sia essere una donna. Per noi uomini, i segni del tempo non sono così evidenti. Essere donna, riflette. Quel buco in mezzo alle gambe darà una sensazione di vuoto? Si sentiranno esposte, aperte? È un pensiero assurdo, ma tutto questo lo ripugna. Le mestruazioni gli fanno schifo. L’odore. Quel sangue scuro. Quando era piccolo, quegli involucri che sua madre gettava nell’immondizia lo riempivano di curiosità. Fino a quando, un giorno, ne aprì uno e vide sull’assorbente quella macchia rossa con alcune venature più scure. Da quel momento gli basta ripensarci e l’odore che aleggia ancora nella sua memoria gli fa venire la nausea. Anche vedere una donna che allatta gli procura una simile repulsione. In quanto uomo, dovrebbe ammirare questo spettacolo: il bambino attaccato alla mamma, la madre che offre nutrimento. Invece questa funzione femminile lo mette a disagio. Non riesce a scinderla dall’immagine delle mucche nella fattoria di suo nonno. Gli uomini, seduti sul loro sgabello davanti ai secchi infilati sotto il ventre delle vacche, che strizzavano quelle mammelle enormi da cui schizzava il liquido bianco. Il ciclo animale delle donne gli sembra troppo elementare, mammifero. Forse nessun uomo sarebbe disposto ad ammetterlo. Nessuno ne parlerebbe con gli amici. Non si superano questi limiti, il tacito accordo tra uomini non va violato: il maschio, sprovvisto delle specifiche ghiandole e cavità, si considera fortunato a non essere vittima dell’ostinata biologia. Forse è proprio questo l’atavico motivo per cui gli uomini si sentono superiori, destinati al lavoro intellettuale. Alle donne non può essere spiegato. Bisogna essere politicamente corretti e dire che siamo tutti uguali sebbene non sia vero. Anche Fernando frequenta la palestra. Negli spogliatoi gli uomini si tolgono i vestiti. I loro corpi sono muscolosi, massicci. C’è stato un periodo, da adolescente, in cui osservava affascinato le gambe, i glutei, le braccia dei suoi compagni. Era attratto dalle linee definite ed essenziali dell’anatomia maschile, non perché provasse attrazione sessuale per quei corpi – non era omosessuale – ma perché li trovava belli di per sé. Anche le donne si sentono attratte dai corpi delle altre donne. Emma lo ammette. Ogni genere è un Narciso affascinato dal suo stesso riflesso. È naturale. Forse, in un futuro non troppo lontano, accettare questa realtà sempre più generalizzata condurrà alla bisessualità. Fernando pensa ai suoi figli, alla loro concezione della sessualità, così rilassata e spogliata della sua importanza forse proprio perché estremamente accessibile, facile. I ragazzi di oggi vivono assorti nel loro universo. È loro concesso assentarsi dalla realtà, fluttuare in un livello superiore, far parte del mondo senza mettersi troppo in gioco. Si domanda se non sia l’epoca. Dopo la Rivoluzione, ogni superstite si è rifugiato nella sua sfera privata. La generazione cresciuta sotto l’ombra della fine di quell’esperimento è critica e cinica.

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