Lo Gnosticismo. Storia di antiche lotte religiose by Ernesto Buonaiuti

Lo Gnosticismo. Storia di antiche lotte religiose by Ernesto Buonaiuti

autore:Ernesto Buonaiuti [Buonaiuti, Ernesto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Scribd
ISBN: 9791220206631
editore: G.D.M.
pubblicato: 2020-10-10T22:00:00+00:00


3. CARPOCRATE.

Un’altra coppia interessantissima di eretici è quella formata da Carpocrate e da suo figlio Epifane. Sul tempo della loro propaganda abbiamo scarse notizie. Ireneo parla di loro nel I libro dell’Adversus haereses (25, 4): ma intento alla descrizione della dottrina eretica, non si cura di offrirci dettagli biografici. Solo ci dà una notizia indiretta, quando scrive: “Marcellina, quae Romani sub Aniceto venit, quum esset huius doctrinae, multos exterminavit”. Donde si ricava che l’attività di Carpocrate, continuata da Marcellina, non si è svolta a Roma; e per una facile induzione, che la propaganda carpocraziana non doveva essere cominciata molti anni prima di questo pontificato, svoltosi all’incirca fra il 154 e il 166. Su Epifane, l’enfant gaté della setta e insieme il suo oppositore più radicale, siamo invece molto riccamente informati da Clemente Alessandrino (III, Strom.): “Questo Epifane, di cui circolano gli scritti, era figlio di Carpocrate e di una donna, chiamata Alessandria: il padre era Alessandrino, la madre nativa di Cefalene. Visse solo 17 anni, e a Sama come un Dio è venerato. Ivi gli è stato innalzato un sontuosissimo tempio: e ad ogni luna nuova i Cefalenii vi si raccolgono, commemorando il giorno della sua morte, con banchetti ed inni. Apprese dal padre la filosofia platonica, e tutta una Vastissima cultura filosofica. Fu difensore di una conoscenza monadica, propria degli alluali [1] eretici carpocraziani”. Dell’opera di Epifane della giustitia lo stesso Clemente ha conservato due preziosi frammenti. “La giustizia imposta da Dio consiste in un certo comunismo, fondata sulla uguaglianza. La natura ce ne offre l’esempio: guardate la uguaglianza del cielo, che copre tutta la terra; e quella della notte, che accende sul firmamento tutte le stelle; e del Sole, creatore del giorno e padre benefico della luce, che Dio dispensa signorilmente a tutti gli abitanti del mondo. In realtà, Dio non fa alcuna distinzione fra povero e ricco, fra sapiente e ignorante, fra maschio e femmina, schiavo e libero, sovrano e suddito: anzi non opera diversamente neppure con i bruti. Egli diffonde lo splendore del suo sole indistintamente, e nessuno può rubarne al suo vicino la porzione, per usufruirne doppiamente. Di più, il sole fa germogliare il cibo comune a tutti gli esseri dispersi sulla faccia della terra. Sotto i loro piedi nasce con abbondanza inesauribile il verde alimento, non vincolato, non protetto, non precluso da legge di privilegio. Cosi pure tutti hanno innato lo stimolo alle loro operazioni vitali, compiute nella serena incoscienza della libertà istintiva. Gli uomini invece han creato le leggi: che impotenti a disciplinare le loro voglie o a sanarne l’ignoranza, hanno educato le menti al sotterfugio. Esse sanzionarono la proprietà, annientando la splendida comunanza progettata da Dio: crearono il mio e il tuo, e ruppero il disegno armonico dell’universo. Dio aveva fatto i beni della terra comuni: il tralcio delle viti, la spiga di frumento, i frutti e le erbe germogliavano su dalla zolla, quasi protendendosi al desiderio dell’uomo. La legge, violando l’uguaglianza del comunismo, ha prodotto il ladro, come .ha prodotto l’adultero. Perchè anche la donna non può essere di un solo, ma il libero amore è la legge fatale della vita.



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