Lo Hobbit by J.R.R. Tolkien

Lo Hobbit by J.R.R. Tolkien

autore:J.R.R. Tolkien [Tolkien, J.R.R.]
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 2003-01-20T14:00:00+00:00


* * *

Questo fu uno dei momenti più orribili. Ben presto però egli giunse alla conclusione che non serviva a niente cercare di far qualcosa finché il giorno non venisse a portare un po' di luce, e che era completamente inutile andare in giro alla cieca stancandosi a morte senza nessuna speranza di fare una buona colazione che lo ritemprasse. Così si sedette con la schiena contro un albero, e non per l'ultima volta i suoi pensieri tornarono alla sua caverna hobbit lontana lontana, con le sue belle dispense. Era profondamente immerso in pensieri che riguardavano pane, burro, marmellata e caffellatte, quando avvertì qualcosa che lo stava toccando. Qualcosa che pareva una fibra lunga e robusta poggiava contro la sua mano sinistra, e quando cercò di muoversi, scoprì che le gambe erano già avvolte nella stessa roba, così che quando si alzò, ricadde a terra.

Allora il gran ragno, che era stato occupatissimo a legarlo ben bene mentre egli sonnecchiava, avanzò da dietro a lui e contro di lui. Bilbo poteva vederne solo gli occhi, mentre quella cosa orribile cercava di avvolgere i suoi fili abominevoli tutto intorno a lui. Era stata una bella fortuna che si fosse risvegliato in tempo: presto non sarebbe più stato in grado di muoversi affatto. Stando così le cose, dovette sostenere una battaglia tremenda prima di potersi liberare. Colpì quell'essere con le mani - il ragno stava cercando di avvelenarlo per tenerlo quieto, come fanno i ragni più piccoli con le mosche - finché non si ricordò della spada e la sguainò. Allora il ragno fece un salto indietro, ed egli fece in tempo a tagliare i legami intorno alle gambe. Dopo di che fu il suo turno di attaccare. Evidentemente, il ragno non era abituato a cose che portavano al fianco pungiglioni come quello, e si sarebbe affrettato ad andarsene. Ma Bilbo lo attaccò prima che potesse sparire, e gli immerse la spada negli occhi. Come impazzito il ragno fece un balzo e agitò freneticamente le gambe in orribili contrazioni, finché Bilbo non lo uccise con un altro colpo; poi lo Hobbit cadde a terra e per un bel po' fu senza conoscenza.

Quando riprese i sensi, intorno a lui c'era la solita luce fioca del giorno nella foresta. Il ragno giaceva morto accanto a lui, e la lama della spada era macchiata di nero. L'avere ucciso il ragno gigante, tutto da solo, al buio, senza l'aiuto né dello stregone né di nessun altro, fu molto importante per il signor Baggins. Si sentì una persona diversa, molto più fiera e audace nonostante lo stomaco vuoto, mentre puliva la spada sull'erba e la riponeva nel fodero.

«Voglio darti un nome» le disse. «Ti chiamerò Pungiglione.»

Dopo di che, si accinse a partire in esplorazione. La foresta era torva e silenziosa, e la prima cosa che doveva fare era ovviamente cercare i suoi amici, che non dovevano trovarsi molto lontano, a meno che non fossero stati fatti prigionieri dagli Elfi (o da esseri peggiori). Bilbo aveva la sensazione che



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