Lo scambio simbolico e la morte by Jean Baudrillard

Lo scambio simbolico e la morte by Jean Baudrillard

autore:Jean Baudrillard
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2014-03-13T23:00:00+00:00


- "Il doppio e lo sdoppiamento".

La figura del doppio, strettamente legata a quella della morte e della magia, pone da sola tutti i problemi dell'interpretazione psicologica o psicoanalitica.

Ombra, spettro, riflesso, immagine, spirito materiale ancora quasi visibile, il doppio primitivo passa generalmente per una prefigurazione grossolana dell'anima e della coscienza, secondo un processo di crescente sublimazione e di 'ominazione' spirituale alla Teilhard de Chardin: verso l'apogeo del Dio unico e d'una morale universale. Ora, il Dio unico ha tutto a che vedere con la forma d'un potere politico unificato, e nulla a che vedere con gli dei primitivi. Analogamente, l'anima e la coscienza hanno tutto a che vedere con un principio d'unificazione del soggetto, e nulla a che vedere con il doppio primitivo. Al contrario, è l'avvento storico dell''anima' che metterà fine al ricco scambio con gli spiriti e i doppi - suscitando per contraccolpo l'apparizione di un'altra figura del doppio, quella che corre diabolicamente in filigrana nella regione occidentale - ma che, ancora una volta, ha tutto a che vedere con la figura occidentale dell'alienazione, e nulla a che vedere con il doppio primitivo. La sovrapposizione dei due sotto il segno della psicologia (conscia o inconscia) non è che una riscrittura abusiva.

Fra il primitivo e il suo doppio non c'è una relazione di rispecchiamento o d'astrazione come tra il soggetto e il suo principio spirituale, l'anima o tra il soggetto e il suo principio morale e psicologico, la coscienza. Da nessuna parte affiora questa ragione indivisa, questa relazione di equivalenza ideale che struttura per noi il soggetto persino nel suo sdoppiamento. Il doppio non è in primo luogo questo ectoplasma fantastico, questa riapparizione arcaica venuta dalle profondità dell'inconscio e del senso di colpa (ritorneremo su questo punto). Il doppio, come il morto (il morto è il doppio del vivo, il doppio è la figura vivente e familiare della morte) è un partner con il quale il primitivo ha una relazione personale e concreta, relazione ambivalente, fausta o infausta secondo i casi, un certo tipo di scambio visibile (parola, gesto e rituale) con una parte invisibile di se stesso "senza che si possa parlare di alienazione". Perché il soggetto è alienato - come noi lo siamo - solo quando interiorizza una istanza astratta, venuta dal retromondo, come direbbe Nietzsche - psicologica (l'Io e l'ideale dell'Io), religiosa (Dio e l'anima), morale (la coscienza e la legge) - istanza inconciliabile alla quale tutto il resto è subordinato. Così, storicamente, l'alienazione comincia con l'interiorizzazione del Padrone da parte dello schiavo "emancipato": niente alienazione fintanto che dura la relazione "duale" del padrone e dello schiavo.

Il primitivo ha una relazione duale, e non alienata, con il suo doppio. Esso può realmente - ciò che ci è sempre interdetto - avere commercio "con la sua ombra" (l'ombra reale, senza metafora) come con qualcosa di originale, di vivo, per parlarle, proteggerla, propiziarsela, ombra tutelare o ostile - propriamente non un riflesso dell''originale' del corpo, ma ombra a pieno titolo, e allo stesso tempo non una parte 'alienata' del soggetto, ma una delle figure dello scambio.



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