L'origine delle specie per selezione naturale by Charles Darwin

L'origine delle specie per selezione naturale by Charles Darwin

autore:Charles Darwin [Darwin, Charles]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Istinto schiavista. Questo notevole istinto è stato scoperto per la prima volta nella Formica (Polyerges) rufescens da Pierre Huber, miglior osservatore del suo stesso illustre genitore. Questa formica dipende in modo assoluto dai suoi schiavi: senza il loro aiuto la specie si estinguerebbe sicuramente in una sola annata. I maschi e le femmine feconde non lavorano. Le operaie o femmine sterili, pur essendo quanto mai energiche e coraggiose nella cattura degli schiavi, non fanno altri lavori. Non sono capaci di fabbricarsi i nidi né di nutrire le larve. Quando il vecchio nido non è più adatto e devono migrare, sono gli schiavi che determinano la migrazione e trasportano materialmente le padrone con le mandibole. Le padrone sono talmente impotenti che, quando Huber isolò trenta formiche senza schiavi, ma con abbondante scorta del loro alimento preferito e con larve e ninfe (per spronarle al lavoro), esse non fecero nulla: non riuscivano neppure ad alimentarsi e molte morirono di fame. Allora Huber introdusse una sola schiava (F. fusca), che si mise subito al lavoro, nutrì e salvò i sopravvissuti, fabbricò alcune cellette, e mise ogni cosa a posto. Cosa ci può essere di più straordinario di questi fatti sicuramente accertati? Se non avessimo conosciuto altre formiche schiaviste, sarebbe stato futile ragionare sul mirabile grado di perfezione raggiunto da un istinto.

P. Huber è stato anche il primo a scoprire che la Formica sanguinea è schiavista. Questa specie si trova nelle parti meridionali dell'Inghilterra e le sue abitudini sono state studiate dal sig. F. Smith del British Museum, al quale devo molte informazioni su questa e su altre questioni. Pur avendo piena fiducia nelle affermazioni di Huber e del sig. Smith, ho tentato di affrontare l'argomento con un atteggiamento mentale scettico, tanto più che chiunque sarebbe giustificato se dubitasse della verità di un istinto talmente straordinario e detestabile, come quello di procurarsi degli schiavi. Perciò descriverò un po' particolareggiatamente le osservazioni che io stesso ho compiuto. Ho aperto quattordici nidi di F. sanguinea e in ognuno ho trovato qualche schiava. I maschi e le femmine feconde della specie ridotta in schiavitù si trovano solo nelle comunità di origine e non sono mai stati visti nei nidi della F. sanguinea. Le schiave sono nere e grandi meno della metà delle padrone, che sono rosse, per cui il contrasto è evidentissimo. Quando il nido subisce qualche lieve perturbamento le schiave escono occasionalmente e, al pari delle padrone, entrano in grande agitazione e difendono il nido. Quando il nido subisce un grave assalto e le larve e ninfe rimangono esposte, le schiave lavorano energicamente insieme con le padrone per portarle al sicuro. Dunque è chiaro che le schiave si sentono a proprio agio. Durante le annate successive, nei mesi di giugno e di luglio, ho osservato per molte ore diversi nidi nel Surrey e nel Sussex, senza mai vedere una schiava entrare o uscire dal nido. Siccome in questi mesi le schiave sono pochissime, ho pensato che si comportassero differentemente quando sono più numerose, però Smith mi



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