Loro attendono by Robert McCammon

Loro attendono by Robert McCammon

autore:Robert McCammon [McCammon, Robert]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: fantasy, copertina
pubblicato: 1980-01-01T00:00:00+00:00


16

la casa della dottoressa drago

Molto prima di raggiungere il muro che separava la proprietà Drago dalla strada provinciale, Kay ed Evan scorsero il riflesso delle luci nel cielo scuro. Il cancello di ferro battuto che portava al centro una D era aperto ed Evan svoltò dentro il viale privato che portava attraverso i boschi fino alla casa. Davanti si scorgevano lanterne colorate che pendevano da fili tesi fra i rami bassi degli alberi e che gettavano attorno riflessi multicolori. E poi, dopo una leggera curva, la casa apparve nel suo pieno splendore.

Furono le sue dimensioni a lasciarli sbalorditi. Ne avevano scorto appena il tetto, quel primo giorno dalla strada, ed erano stati tratti in inganno; ora le colonne di pietra della facciata ricordarono a Evan una specie di costruzione greca o romana, fiancheggiata ai quattro angoli da quattro torri a due piani. Non aveva mai visto prima un'abitazione tanto grande; il suo primo pensiero fu quanto potesse essere costata. Un milione di dollari? Due milioni? O ancora di più? Le luci scintillavano come fuochi da una miriade di finestre, andando a riflettersi e moltiplicarsi sui finestrini delle auto parcheggiate lungo il viale. Kay sentì che lo stomaco le si contraeva. Si chiese se avesse fatto bene ad accettare l'invito. Ci sarebbero certo state persone importanti, là dentro, persone vestite nel modo appropriato che parlavano il linguaggio della cultura e delle finanze, persone intelligenti e ambiziose bene addentro i segreti del mondo. Pensò che i suoi capelli non fossero a posto, sebbene li avesse spazzolati fino a farli splendere; pensò che il completo pantalone beige, morbido e attillato, che aveva comperato il giorno prima a Westbury Mall non le stesse troppo bene, sebbene Evan le avesse ripetuto dieci volte che su di lei era perfetto; pensò che non si sarebbe trovata a suo agio là in mezzo e temette irrimediabili disastri: macchie di sudore sotto le ascelle, alito cattivo (la bottiglia di collutorio nel bagno, comprata tre giorni prima, era già mezzo vuota), frasi sbagliate nel tentativo di parere spiritosa.

Evan le aveva detto di rilassarsi, che tutte quelle persone non sarebbero state affatto diverse da loro, ma lei non gli voleva credere. Evan aveva comperato una cravatta nuova da abbinare al blazer blu marino, ai pantaloni grigi e alla camicia azzurra. Aveva passato tutti i negozi di Westbury Mail finché non ne aveva trovata una con piccoli cavalli grigi su uno sfondo blu scuro.

All'ultimo momento Kay aveva deciso che non ci sarebbero andati perché non era riuscita a trovare una baby sitter per Laurie. Aveva però chiesto alla signora Demargeon se non conoscesse una ragazza adatta, magari una teenager desiderosa di guadagnare dieci dollari, ma la signora Demargeon aveva insistito per venire lei stessa, e nulla di ciò che Kay aveva obiettato aveva potuto dissuaderla. Andate e godetevi il party, aveva detto allegramente la signora. Laurie e io ce la caveremo bene.

E ora Evan stava fermando la familiare di lato e spegneva il motore. Bene — disse, stringendole la mano rassicurante — eccoci qui.



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