L'ultima verità by Robert Ludlum

autore:Robert Ludlum [Ludlum, Robert]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Amazon: B007PADMAI
editore: Bur
pubblicato: 2012-03-20T00:00:00+00:00

26

Il maggiore Paul Bonner si trovò praticamente a dare ordini al generale di brigata Lester Cooper.

Ordini d’impiegare soltanto i migliori agenti segreti del CID, e di sguinzagliarli a Pasadena, a Houston e a Seattle. Per interrogare i dirigenti della Genessee o della Bellstar concretamente associati con qualunque argomento dibattuto alla riunione di San Francisco. A Houston, essendo già provato che Ryan non era entrato nei laboratori, gli agenti dovevano controllare i più alti dirigenti della NASA. Dovevano esistere parecchi che conoscevano Ryan; forse avrebbero scoperto qualche pista.

Bonner suggerì anche le coperture che gli agenti potevano usare. Avrebbero dichiarato che la sottocommisione aveva ricevuto minacce per lettera, per telefono, eccetera.

Era un tipo di copertura che invogliava spesso a parlare a ruota libera. I civili erano sempre pronti ad aiutare i militari, quando si trattava di proteggere qualcuno. Bastava mostrarsi fiduciosi per abbattere ogni reticenza, specialmente quando le indagini non avevano niente a che fare con loro.

Qualcosa avrebbe finito col venire a galla.

E Bonner pregò il generale che, se e quando sarebbe successo, lo avvertisse prima di agire, prima di vedere chiunque. Conosceva Andrew Trevayne meglio di Cooper, meglio di chiunque altro, alla Difesa. Avrebbe potuto dare qualche consiglio.

Il generale fu felice di dividere la sua responsabilità con il Giovane Turco.

L’ultima richiesta che Bonner rivolse al proprio ufficiale superiore fu di mettergli a disposizione un caccia militare della base dell’Air Force di Billings, nel Montana.

Se fosse stato necessario, avrebbe seguito Andrew Trevayne.

E sarebbe stato necessario, se fosse venuto a sapere chi era andato a trovare Trevayne. Bonner sapeva che era partito per Washington; il piano di volo di Lear era stato registrato al Traffic Control di Ada County.

Ma chi voleva vedere a Washington?

C’era la possibilità di scoprirlo, non avrebbe dovuto aspettare fino al mattino dopo. Avrebbe fatto colazione con Alan e Sam; chissà se sarebbe venuto anche Mike Ryan, si chiese. Dopo colazione Martin e Vicarson avevano un breve incontro finale a Boise; poi si sarebbero riuniti tutti all’aeroporto per partire a mezzogiorno per Denver.

Durante quel paio d’ore, il maggiore Paul Bonner avrebbe svolto qualche indagine.

Paul osservò Alan Martin e Sam Vicarson uscire dal ristorante dell’albergo, diretti alla loro riunione finale a Boise.

Aspettò di vederli uscire dalla porta, poi si alzò rapidamente e li seguì nell’atrio. Martin si fermò all’edicola, mentre Vicarson andò al banco delle informazioni. Bonner dette loro le spalle, fingendo di leggere la lista degli spettacoli serali nella bacheca. Trenta secondi dopo Vicarson raggiunse Martin all’edicola, e i due uscirono dall’ingresso principale. Bonner si avvicinò a una finestra e li guardò mentre salivano su un taxi.

Per prima cosa avrebbe frugato nella camera di Vicarson. Sam sembrava il più amico di Trevayne o almeno quello a cui Andy delegava una maggiore autorità. Se al banco dell’albergo gli avessero fatto qualche difficoltà, avrebbe fornito la semplice spiegazione che Sam aveva dimenticato alcune carte importanti. L’impiegato era lo stesso di quando si erano registrati insieme. Se l’impiegato faceva il difficile, Bonner gli avrebbe fatto vedere varie tessere di riconoscimento di plastica che gli avrebbero messo addosso una fifa nera.

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