L'Ultimo Castello (E Altri Romanzi Brevi) by Vance Jack

L'Ultimo Castello (E Altri Romanzi Brevi) by Vance Jack

autore:Vance Jack
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-05-05T00:00:00+00:00


V

Il Nobile Faide non aveva intenzione di trattenersi a Forte Ballant, perché non usava allietarsi delle sue vittorie. Inevitabilmente dovettero venir prese mille decisioni. Sei dei parenti più stretti del Nobile Ballant vennero pugnalati sommariamente, e il titolo fu dichiarato estinto. Ad altri membri del clan fu offerto di scegliere: un giuramento di fedeltà eterna e un moderato riscatto, oppure la morte. Solo due di loro, con gli occhi fiammeggianti di odio, scelsero la morte e furono immediatamente trafitti.

Il Nobile Faide, adesso, aveva realizzato la sua ambizione. Da più di mille anni i signori dei Forti avevano lottato per assicurarsi il potere: ora uno ed ora l'altro avevano ottenuto la supremazia. Ma, prima di quel giorno, nessuno aveva mai esteso la sua autorità sull'intero continente... e questo significava avere il controllo dell'intero pianeta, perché tutto il resto del territorio era ricoperto da rocce bruciate dal sole o da ghiacci eterni. Forte Ballant aveva ostacolato per molto tempo l'ascesa al potere del Nobile Faide: ma ora c'era stato il trionfo, totale e assoluto. Rimanevano ancora da punire i signori di Castello delle Nuvole e di Forte Gisborne, i quali, intravvedendo una possibilità di sopraffare il Nobile Faide, si erano schierati con il Nobile Ballant. Ma si trattava di un compito che poteva venire affidato a Hein Huss.

Per la prima volta in vita sua, il Nobile Faide provò un senso d'incertezza. E adesso? Non gli restavano più dei veri avversari. Bisognava ricacciare indietro il Primo Popolo, ma non era un grande problema: quelli erano numerosi, ma non erano altro che selvaggi. Il Nobile Faide sapeva che, a lungo andare, tra i suoi parenti e i suoi alleati sarebbero sorti contrasti e malcontenti. L'inazione e la noia potevano generare l'irritabilità; le menti oziose avrebbero calcolato i pro e i contro del tradimento. Anche i fedelissimi avrebbero ricordato con nostalgia le campagne e avrebbero sognato l'eccitazione, lo sfogo, la licenza della guerra. In un modo o nell'altro, avrebbe dovuto trovare il modo di assorbire l'energia di tanti uomini attivi ed elettrizzati. Il problema era come e quando. Costruire strade? Bonificare nuove terre sulle colline? Organizzare tornei annuali? Il Nobile Faide aggrottò la fronte, scontento dell'inadeguatezza delle sue soluzioni: ma la sua immaginazione era impoverita dall'assenza di tradizioni. I primi colonizzatori di Pangborn erano guerrieri, e avevano portato con loro un certo patrimonio di conoscenze pratiche, ma poco di più. Le leggende tramandate di generazione in generazione descrivevano le grandi astronavi che si muovevano con magica velocità e con assoluta sicurezza, le armi miracolose, le guerre nel vuoto: ma non parlavano della storia umana e delle conquiste della civiltà. E perciò il Nobile Faide, carico di gloria e di successo, ma privo di una meta verso la quale rivolgere la sua forza, si sentiva più intristito e incupito che mai.

Ispezionò tetro le spoglie di Forte Ballant. Non aveva un grande interesse ai suoi occhi. Il veicolo ancestrale dei Ballant non veniva più usato: era in mostra dentro a una bacheca di vetro. Esaminò l'arma Vulcano: ma era impossibile rimuoverla.



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