L'uomo autografo by Zadie Smith

L'uomo autografo by Zadie Smith

autore:Zadie Smith
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852017117
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2010-10-06T22:00:00+00:00


4

«No, non posso fermarmi, impossibile» disse Alex, cercando di scavalcare il monumentale letto in ferro battuto. «Sta arrivando il treno. E ho intenzione di prenderlo.»

Ma Rubinfine, Darvick e Green allargarono le braccia formando una barriera insuperabile. «È maledettamente importante, se mi è lecito esprimermi così» disse Darvick, afferrando Alex per la cintura dei jeans.

«Vedi, il fatto è che rabbi Rubinfine» lo supplicò Green prendendogli la faccia tra le mani, «be’, deve spiegarti qualcosa di molto importante... deve dirti le sue ragioni. Per aver fatto quello che ha fatto. Perché pur essendo fondamentalmente un buono, può non essere preso subito come tale. Capisci?»

«Scusa?»

«È importante» insisté Darvick, consolidando la presa «che il rabbi possa spiegarsi adeguatamente... presentare le cose dal suo punto di vista, com’è diritto di ogni accusato!»

Alex si liberò di scatto, alzò la busta ed estrasse Kitty dal fodero come una spada. La sollevò sopra la testa. Gli sembrava di essere il noto attore John Cusack. Disse: «La vedete questa?», al che Rubinfine strillò come una donna. «Oggi questa è più importante. Va bene? Va bene? Rubinfine... che ti prende?» chiese Alex, mentre Rubinfine si accasciava a terra e sbatteva tre volte la nuca contro il monumento.

«Lo vedi che cosa stiamo cercando di fare?» sbraitò Darvick, indicando il letto e la Citroën 2Cv alla quale era destinato.

«Lo vedo» disse semplicemente Alex. «Non mi interessa, ecco tutto. Ehm... ehi... Rubinfine, per caso...»

«Quattro rabbini» s’intromise Green, lanciando uno sguardo d’intesa a Rubinfine, «entrano nel Pardes, il Paradiso Terrestre. Uno guarda e muore, uno impazzisce, uno taglia le piante, e solo uno, il rabbi Akiva, resta incolume.»

Rubinfine aveva un’aria affranta. Darvick ridacchiò piano. Green esibì il suo sorriso beato, a labbra sporgenti, e si fece da parte per lasciar passare Alex.

«Rubinfine... ti ho per caso...»

«Vai» disse Green. «Sei già in ritardo.»

Col cuore gonfio di gratitudine, Alex si mise a correre per prendere il treno, di cui si percepiva appena il lontano sferragliare proveniente da est, oltre la collinetta artificiale da cui prende il nome il grande sobborgo di Mountjoy. Udì la voce di Rubinfine, trasportata dalla coda dello stesso vento di levante, carica di dolore: «Tagliare le piante? E questo cosa vorrebbe significare?».



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