Madame je vous en prie (Italian Edition) by horace's

Madame je vous en prie (Italian Edition) by horace's

autore:horace's [horace's]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


VIII

E arrivò la tremenda notizia delle Torri Gemelle. Erano le quattordici e cinquanta di martedì 11 settembre 2001. Tutti i telegiornali diedero la notizia di un aereo che era precipitato sulla torre nord del World Trade Center di New York . Madame era con me quel pomeriggio. Ci stavamo rilassando giocando qualche minuto a snooker sul nostro biliardo. In tv comparve l’immagine della nuvola di fumo scuro, mentre uno speaker americano parlava di uno schianto di aereo. Sul momento pensai a una fatale, quanto strana sciagura aerea. Poi guardai Madame: era assai preoccupata, tesa. Dai suoi occhi capii che non poteva essere come credevo. Ci sedemmo sul sofà per carpire ulteriori informazioni tramite i telegiornali. A un certo punto Madame mi indicò un puntino bianco sul televisore. Le sue dita sfioravano un segmento di cielo newyorkese nell’immagine proposta dalla CNN.

«Eccone un altro. Sarà la guerra!» mi disse tristemente.

«Un altro che?»

Proprio in quel momento la tv trasmise l’agghiacciante impatto di un secondo aereo sulla torre sud. Restai bloccato dall’orrore.

«A New York sono circa le nove del mattino… le Torri Gemelle, a quest’ora, pullulano di persone: gli uffici sono già aperti. Questa è una strage!» considerai scioccato.

Restammo in un irreale silenzio per diversi minuti a vedere la disperazione dei soccorsi, delle persone che si gettavano dai piani preferendo la morte immediata all’essere bruciati vivi. Poi tutto crollò in due polverose e devastanti implosioni.

«Ecco» disse lei.

«Ecco, cosa? Che strano, però. Quei due aerei sono riusciti a fare crollare due colossi del genere…»

«È quello che vogliono farci credere… due grattacieli abbattuti da due aerei kamikaze, mio adorato.»

«Non è così? A cosa stai pensando?»

«A nulla, tesoro. Comunque, non inquietarti. Su certe cose è meglio non farsi troppe domande e non lasciarsi troppo suggestionare dai sospetti.»

Sorrisi appena, comprendendo il senso puro del suo velatissimo messaggio.

Eravamo una coppia affiatata, solidale, piena di iniziative stravaganti ed erano anni che avevamo deciso di comune accordo di creare occasioni e incontri per rendere la nostra storia più stimolante ed eccentrica. Facevamo l’amore ogni giorno, in ogni luogo possibile, in ogni posizione. Circa una volta al mese ci concedevamo delle trasgressioni, aprendo il nostro rapporto all’incontro con altre persone. Uomini, donne, non faceva più differenza. Quello che era importante era il rispetto in cui ci riconoscevamo e che celebravamo dopo ognuna di quelle avventure. Era una sfida: ci spingevamo sempre oltre, per capire se anche questa volta saremmo riusciti a mantenere il nostro amore incontaminato di volgari e viziosi comandi del sesso.

La guardavo scopare con altri uomini e mi eccitava dopo un po’ scansarli tutti ed essere accolto da lei come l’unico in grado di soddisfarla. La stessa cosa succedeva per lei, la mia regina. Per quanto assurdo possa sembrare, ci piaceva esprimere fino in fondo le contraddizioni che incarnavamo, fino a stare male, a sentirci in colpa o a disagio. Invece di sembrare quello che non avremmo mai accettato di essere, ci sforzavamo di portare alle estreme conseguenze il nostro paradosso. Spiarla mentre raggiungeva l’orgasmo con altri uomini era perverso, mi faceva male e al contempo mi stimolava.



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