Madri che feriscono by Anne-Laure Buffet

Madri che feriscono by Anne-Laure Buffet

autore:Anne-Laure Buffet [Buffet, Anne-Laure]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2022-10-05T22:00:00+00:00


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E se parlassimo del padre?

Interrogando molte persone, mi sono sempre fatta la stessa domanda: “Ci sono madri violente, che maltrattano, abominevoli. E i padri? Se parlassimo un po’ dei padri?”. L’argomento di questo libro sono le madri, ma è innegabile che il padre ha un ruolo, sempre, e ovunque si trovi. Avendo già parlato della violenza paterna, parlerò in questo libro solo di due casi, dell’assenza del padre e dell’incesto.

Il padre assente

La questione del padre assente non si limita al padre fisicamente assente. Sia che lo sia per motivi professionali, per motivi di salute o per motivi familiari (in caso di divorzio, per esempio), queste assenze possono essere spiegate. Soprattutto, non significano che il padre non sia comunque presente. Può essere molto presente con i suoi figli ogni giorno, grazie anche alle moderne tecniche di comunicazione. Vi sono, tuttavia, alcuni padri che fanno la scelta, conscia o inconscia, di essere assenti. La letteratura è ricca di esempi di questo genere di padri, da Charles Bovary1 al signor Rezeau2 che “fuggono” all’annuncio di una gravidanza o alla nascita di un bambino e non compaiono più, lasciando la madre sconvolta, spesso impotente, e il bambino in una condizione di abbandono.

Quanto si è detto per le madri è vero anche per i padri che seguono un modello patriarcale, dunque dominante, che suddividono i compiti familiari: il padre assicura il sostentamento materiale quotidiano della famiglia; la madre nutre, alleva e si prende cura dei bambini. Nonostante l’evoluzione della società e delle mentalità, questo modello è ancora molto presente: il padre non si assume nessuna responsabilità, pur mantenendo il controllo di tutto. Ha la massima autorità, per cui tiene sotto il suo dominio sia la moglie sia i figli. Il rapporto padre-figlio è privo di affetto.

Altri padri trovano qualsiasi scusa per non intervenire o cercano di minimizzare le situazioni di conflitto senza ascoltare il bambino, mentre svalutano l’immagine della madre. L’autorevolezza è quindi inesistente in entrambi i genitori, il primo perché non si afferma come autorevole e la seconda perché è denigrata o screditata dal padre e quindi è nell’impossibilità di presentarsi come figura genitoriale ai suoi figli (“Sii gentile, vai a scusarti con tua madre; lo sai bene che lei è malata, non lo fa apposta”).

Infine vi sono i padri consapevoli di ciò che sta accadendo sotto il loro tetto, ma incapaci di qualsiasi azione per fermare le violenze della moglie. Questa assenza sarà senza dubbio la peggiore per il bambino. Egli studierà gli atteggiamenti e le reazioni di sua madre per non provocare o evitare la sua violenza; andrà a mendicare protezione da suo padre, gli chiederà di reagire, di denunciare ciò che lo fa soffrire. Non ricevendo nessuna risposta che lo tranquillizzi, si sentirà abbandonato, lasciato a se stesso e indegno di ricevere attenzione da qualcuno. Penserà perciò di meritare ciò che subisce, pur provando disprezzo per il padre che lascia fare.

Giuliano durante tutta la sua infanzia ha provato per suo padre disprezzo e rifiuto. “Mio padre mi faceva credere che mi proteggeva, ma non era vero! Mi diceva che mia madre era dura, ma era una persona eccezionale.



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