Matched by Aily Condie

autore:Aily Condie [Condie, Aily]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Diciassette

La salita è quasi troppo facile.

Sposto rami a manate, scavalco rocce saltando e mi faccio largo tra i cespugli. I miei piedi hanno formato un sentiero passando e ripassando su questa collina, so dove andare e come arrivarci. Vorrei affrontare una sfida più impegnativa, una scalata più difficile. Vorrei la Collina, con gli alberi caduti del suo bosco intatto. Se ora mi ci portassero, penso, riuscirei ad arrivare in cima in un baleno. Giunta lì, potrei godere di un vista totalmente nuova e forse, se Ky mi accompagnasse e stessimo insieme lassù, potrei scoprire ancora più cose su di lui.

Non vedo l'ora d'incontrarlo e di chiedergli del suo racconto. Proseguirà?

Dal bosco, irrompo nella radura e saluto l'Ufficiale con un largo sorriso.

«Ti hanno fatto concorrenza per il posto, oggi», dice, mentre segna sul datapod il tempo che ho impiegato a salire.

Che vorrà dire? Mi giro verso Ky. C'è una ragazza seduta accanto a lui, i capelli lucidi e dorati le scendono ondeggiando lungo la schiena. È Livy.

Ky ride per qualcosa che ha detto lei. Non accenna a muoversi, e non fa nemmeno un gesto per dirmi di sedermi vicino a sé. Non mi guarda neppure. Livy ha preso il mio posto. Mi avvicino per riprendermelo.

Livy porge un bastoncino a Ky. Lui non esita un momento. Lo impugna subito al di sopra della mano di lei, e poi l'aiuta a tracciare curve sulla terra.

Le sta insegnando a scrivere?

Il passo avanti che ho fatto si trasforma in numerosi passi indietro, perché mi giro e mi allontano da questa scena. Mi allontano dal riflesso del sole sui capelli di Livy; dalle loro mani quasi attaccate che scrivono lettere sulla terra; dagli occhi di Ky che non mi cercano; da quel posto pieno di sole, di vento e di parole sussurrate che dovrebbero essere mie.

Come posso parlare con Ky, con lei seduta lì accanto? Come posso imparare a scrivere? Come posso ottenere altre delle sue parole?

La risposta è semplice: non posso.

Una volta ridiscesi dalla collina, l'Ufficiale ci fa un discorso. «Domani si cambia», ci dice. «Quando arrivate alla fermata dell'aerotreno dell'Arboreto, restate ad aspettarmi, ci muoveremo da lì per la nuova meta. Abbiamo finito con questa collina».

«Era ora», dice Ky dietro di me, così piano che solo io riesco a sentirlo. «Iniziavo a sentirmi come Sisifo».

Non so chi sia Sisifo. Vorrei girarmi e chiederglielo ma non lo faccio. Ha insegnato a scrivere a Livy. Le racconterà anche la storia delle due vite? Mi sono illusa pensando di essere speciale per lui? Chissà quante ragazze conoscono la storia di Ky e si sono prese una cotta vedendolo scrivere i loro nomi.

Anche mentre lo penso so che non è vero, ma non riesco a togliermi dalla testa l'immagine della sua mano che guida quella di Livy. L'Ufficiale suona il fischietto per congedarci. Mi allontano, tenendomi a distanza da tutti gli altri. Dopo pochi passi, sento Ky dietro di me.

«Non mi dici niente?», mi chiede sottovoce. So cosa mi

sta chiedendo. Vuole sentire un altro pezzo della poesia.

Scuotendo la testa rispondo di no, e volto la faccia dall'altra parte.

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