Mazzariol Giacomo - 2018 - Gli squali by Mazzariol Giacomo

Mazzariol Giacomo - 2018 - Gli squali by Mazzariol Giacomo

autore:Mazzariol Giacomo
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858429907
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-11-05T23:00:00+00:00


Il giorno dopo rimasi a letto fino a metà mattina; quando Anna era andata via ero rimasto sveglio a giocare a World of Warcraft. Provai a telefonare a Filippo, ma il telefono era staccato. Mandai un messaggio ad Anna ringraziandola per la pazienza e la dolcezza che aveva dimostrato nei miei confronti e lei rispose che ero un vero disastro e che mi avrebbe sempre voluto bene proprio per quel motivo.

Dopo pranzo mio padre mi portò alla cava, la stavano impermeabilizzando e avevano iniziato a prendersi cura delle piante e del terreno attorno; il cancello d’ingresso era stato sostituito. Mi illustrò i cambiamenti descrivendo con cura lo stato di avanzamento dei lavori, ma sentivo che c’era qualcosa che voleva dirmi e che non ci riusciva, cosí a un certo punto lo presi di petto e glielo chiesi.

– Ecco… – disse, – è che ci servirebbe ancora un investitore. Le spese sono piú alte di quelle che credevamo e la rivendita all’ingrosso non sta andando benissimo.

– Che problemi potrà mai avere la Carati e Rovelli Agricoltura e Bricolage? – chiesi srotolando il nome per intero e con orgoglio come amavo fare da bambino.

– Nessuno, se non una lenta e costante erosione del fatturato.

– Hanno aperto qualche negozio nuovo in zona?

– Macché, – disse lui. – Sono le vendite su Internet che ci rubano clienti. Amazon.

– Oh!

– Anche Gianni Mitraglia sta rischiando di chiudere per colpa dei giornali online. Ma il mondo cambia e non possiamo farci granché, immagino, – disse guardandomi nel profondo degli occhi come se io avessi la risposta definitiva a quella domanda.

Guardai a terra e disegnai un cerchio con la punta della scarpa. – No. Però possiamo cercare di aggiustare la rotta, – dissi.

– Insomma, – tentennò lui, – mi chiedevo se non ci fosse qualcuno a Roma a cui si potrebbero chiedere dei soldi per la nostra piccola impresa. Prometto trote a volontà! – esclamò sorridendo timido.

– Papà…

– È una stupidaggine, vero?

– No, figurati, non si tratta di questo. È che non saprei a chi chiedere. Mutti investe, sí, ma in tecnologia e comunicazione. Non in…

– Già. Certo.

– Però posso metterci io dei soldi.

– Tu?

– Sí. Presto dovrebbero arrivarmene un po’. E se le cose vanno bene potrei persino chiedere un anticipo. Prometto che mi informo.

– Tu dare soldi a me? Non diciamo sciocchezze. Ma ti pare? Sono io che devo mantenere te e darti la possibilità di costruirti un futuro, non il contrario. Piuttosto, non è che a Roma serve qualcuno come contabile?

Risi.

– Prometto di informarmi anche su questo.

– Bene. Grazie… – Poi mi prese sotto braccio. – Ora vieni con me –. Mi condusse dentro il casotto della cava, aprí uno scatolone e ne estrasse una felpa con un logo cucito in giallo: «La Cava di Carati». – Ti piace?

– E il tuo socio? Lui non lo vuole il suo nome sullo stemma?

– No, preferisce cosí. Mette il terreno ma non appare.

Vederlo lí, con la felpa appesa alle dita, mentre la mostrava a me ma era come se la mostrasse al mondo, mi fece una tenerezza che non so descrivere.



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