Mi piaci ancora cosi by Francesco Gungui

Mi piaci ancora cosi by Francesco Gungui

autore:Francesco Gungui [Gungui, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852018824
editore: Mondadori


41

Luca

— Aspettami qui. Io torno subito.

Detto ciò Dalila scompare dietro la porta del bagno, lasciandomi solo seduto sul letto.

Che sto facendo? Chiede una voce dentro alla mia testa (deve trattarsi del topo del videogioco). Ma questa volta la risposta ce l’ho: faccio quello che voglio, faccio quello che mi pare e penso solo a me stesso.

Dopo pochi minuti Dalila rientra in camera e mi si avvicina. Con una mano mi spinge sul letto e mi sale a cavalcioni sopra la pancia.

— Non lo so se dovremmo farlo — sussurro, alla faccia del Faccio Quello Che Mi Pare.

— Lo so io — ribatte Dalila. E si china su di me per baciarmi.

Sento il suo respiro vicino al mio. Sento il suo profumo. Le sue ginocchia sprofondano nel materasso accanto ai miei fianchi. Le sue labbra toccano le mie ma subito si allontanano. Con le mani mi prende la maglietta e me la sfila. Io le appoggio le mani sui fianchi, senza però riuscire a muoverle di lì. Così è lei a prenderle e a guidarle prima giù sulla vita e poi su, sotto la canottiera, sul seno. Quindi si sfila la canottiera incrociando le braccia sopra la testa, per poi portarle dietro la schiena a slacciare il reggiseno. Sento il cuore battermi forte nel petto, sento il rumore di ogni singolo battito che mi rimbalza nella cassa toracica e nella testa. Indietreggio lungo il letto, fino ad appoggiare la testa sul cuscino, lei mi segue avanzando a quattro zampe sopra di me. Osservo il suo seno, il suo corpo nudo, e con fatica caccio via il pensiero, quella voce che mi ricorda che lei è la prima ragazza dopo Alice, e che quello che sto facendo è molto chiaro, sto tradendo la mia fidanzata. È inutile che me la racconto diversamente, sto facendo esattamente quello che lei sospetta che io abbia già fatto e quindi…

— Aspetta, aspetta — dico, tirandomi a sedere. — Dalila, aspetta…

Lei si ferma e si siede a sua volta, quasi fosse preparata a questo momento, come se avesse sempre saputo che era solo questione di secondi e mi sarei bloccato.

— Intanto mi hai chiamato Dalila — dice con naturalezza.

— E allora?

— Gli uomini non mi chiamano mai per nome. E tu non lo avevi ancora fatto.

— Ecco, Dalila. Io non lo so. È vero, sono andato a letto solo con una ragazza, ma questo che vuol dire? Che ne devo provare cinque o sei e poi fare le pagelle? Cioè, lo so anch’io che… insomma, piacerebbe anche a me, ma non si può… mi dà l’idea che rovinerei tutto, poi mi sentirei in colpa e…

— Ed è questo che ti preoccupa? Il senso di colpa?

— No, anzi sì, anche quello. Se vengo a letto con te la mia storia con Alice è finita.

— Senti, Luca, io… ecco, sono di vedute molto aperte, però non posso stare qui a supplicarti di venire a letto con me…

— No, scusa, hai ragione. È che…

Dalila si alza, indossa la maglietta ed esce dalla stanza.



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