Mi prendo il mondo ovunque sia by Letizia Battaglia & Sabrina Pisu

Mi prendo il mondo ovunque sia by Letizia Battaglia & Sabrina Pisu

autore:Letizia Battaglia & Sabrina Pisu [Battaglia, Letizia & Pisu, Sabrina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2020-10-08T12:00:00+00:00


Nella vita ho sempre avuto necessità di amare con fiducia. Cerco complicità e non l’ho mai veramente trovata. Il sentimento d’amore non cambia con l’età, non è scalfito dagli anni che passano, porta con sé le stesse fragilità ed emozioni. Ero un po’ agitata e preoccupata, ed anche pazza, oggi quando ho chiesto a Roberto che abita in una casa tutta sua, di lasciare Palermo e di andarsene per un po’ a Roma, la sua città di provenienza. Mi ha detto: perché mi cacci? Palermo è la mia città, non Roma. Sono rimasta senza parole. Nessuna triangolazione mi ha fatto piú bene. Palermo è il nostro collante.

Sono spesso stata delusa dai rapporti umani, spesso sono stata tradita. Tradiscono tutti. La fotografia non mi ha mai lasciato sola, anche se ho sbagliato e a volte sono stata banale e ho fatto fotografie che oggi considero brutte, in lei trovo valori e sostegno. La macchina fotografica è stata un’arma buona per raccontarmi e per combattere culturalmente la mafia che continua ancora adesso a gestire denaro e persone; le mie fotografie, il mio archivio della memoria, un giorno servirà, spero, a ricordare cosa ha subito Palermo, cosa è capace di fare la mafia. Queste fotografie non raccontano solo la vita di Palermo: questa è la mia vita. Io sono Palermo, sono questi morti ammazzati, le vittime e le loro famiglie, Falcone e Borsellino, le bambine dagli occhi gravi e sognanti. In questi mesi osservo Matteo, il figlio di Patrizia con le mie immagini tra le mani. Le guarda, le scruta, le archivia. Cerca su internet i nomi dei personaggi fotografati, segue le concatenazioni dei fatti, mi sgrida perché non le ho archiviate bene. Mi commuove, forse il mio archivio non morirà. Mi chiedevo sempre di piú: cosa ne sarà di questo archivio, cosa ne sarà di tutto questo lavoro? Chi si prenderà cura di tutto questo carico di sofferenza e sangue che mi ha segnato come in un incubo infinito? Quelle fotografie, che nelle mostre si guardano velocemente, sono il risultato di lunghe giornate faticose, in piedi per ore, con le gambe che dopo un po’ fanno male, in attesa degli inquirenti o di una porta che si apre, di un arrestato che avanza tenuto stretto da poliziotti e carabinieri. Per noi fotografi che con fatica abbiamo documentato il mondo, e che ci portiamo dietro un fardello ingombrante di emozioni, stanchezza, delusioni, è importante sapere che il nostro lavoro non andrà perduto, perché ci riguarda tutti. Le mie foto, belle o brutte che siano, tra cento anni ci saranno ancora, a parlare di un pezzo di storia.

E nelle biblioteche, anche tra cento anni, ci saranno le copie ingiallite di «Antimafia 2000», una rivista cartacea e on line, che il mio amico del cuore, di quelli che non tradiscono, Lorenzo Baldo, che è un punto di riferimento continuo, pubblica con coraggio da tanti anni con Giorgio Bongiovanni e altri giovani. Cosí come rimarrà sempre il film documentario La mafia non è piú quella di



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