Mineo Chiara - 2017 - Brave Signora dei Draghi by Mineo Chiara

Mineo Chiara - 2017 - Brave Signora dei Draghi by Mineo Chiara

autore:Mineo Chiara
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2017-03-11T23:00:00+00:00


***

Brave osservò rattristata la pioggia di fiaccole perforare il cielo e bruciare la drakkar. Era rimasta sulla cima della collina, seduta sul ramo di un albero. Si era mantenuta distante, dalla sua postazione poté vedere la cerimonia. Il suono del corno sembrò squarciarle il petto, un canto doloroso si innalzò intorno a lei.

Gli abitanti stavano dicendo addio a Vilnius.

Per tutto il tempo, rimase concentrata su Dragos. Per quanto potesse nascondersi, sotto quell’espressione dura e arcigna, il dolore gli lacerava lo spirito.

Si sentì impotente. Il corpo fremeva per il desiderio di corrergli incontro e abbracciarlo forte. Voleva sorreggere il peso del suo dolore, dargli conforto, ma le parole che si erano detti l’ultima volta albergavano nell’aria intorno a loro.

Probabilmente, in quei mesi di lontananza lui si era dimenticato di lei. Era solo una schiava dopotutto.

Non riuscì più a sopportare quella situazione, il canto del popolo era così straziante da inumidirle gli occhi e lei non voleva più piangere.

Saltò giù dal ramo e si avviò verso il villaggio deserto. Alle sue spalle il bagliore della drakkar incendiata rischiarava la notte tempestosa e lei continuò a proseguire verso le tenebre.

La pioggia iniziò a cadere leggera, le gocce si impigliarono ai suoi capelli.

Il suo animo era inquieto, le gambe procedevano a passo svelto, se restava immobile le sembrava di impazzire. Le mani fremevano, desiderava distrarsi con qualcosa.

Sarebbe andata da Morten per distrarsi, magari allenarsi con qualcosa l’avrebbe aiutata, ma lui era al molo, insieme a tutti gli abitanti.

Passò di fronte al campo d’addestramento, le fiaccole erano accese. Morten non le spegneva mai, era buon uso tenere illuminato il deposito delle armi.

Il maestro non sapeva che Brave conosceva la botola segreta che conduceva al vero deposito, dov’erano custodite tutte le armi in caso d’emergenza. Lo aveva scoperto una sera, mentre lui era distratto.

Neppure si rese conto di cosa stesse facendo. Un attimo prima era fuori dallo steccato, l’attimo dopo le sue mani stavano stringendo arco e frecce.

Legò la custodia lungo le spalle e si avviò verso il bosco. Il villaggio era deserto, nessuno si sarebbe mai accorto di una schiava con addosso arco e frecce. Morten non avrebbe badato alla loro assenza, o forse si aspettava che lei le rubasse e tenesse con sé almeno un’arma in caso di pericolo.

Non sempre era facile comprendere gli sguardi o le parole del maestro.

Brave s’incamminò all’interno della fitta boscaglia, la notte la nascondeva, si fondeva alle ombre, la pioggia nascondeva ogni cosa. I suoi passi erano silenziosi, i piedi nudi toccavano appena la terra umida, l’erba le solleticava la pelle.

Grazie a Morten aveva imparato a tenere a bada il respiro, a calmare il battito del cuore, a dominare mente e spirito. Era un tutt’uno con la selva, un passo avanti e poi spalle contro la quercia.

Grazie al suo addestramento, la sua parte assopita si era lentamente risvegliata, ma non del tutto. Era la signora dei draghi, ma non sempre aveva accettato il suo ruolo, almeno finché non aveva incontrato Rune.

Brave poteva sentire chiaramente gli odori, distinguerli. Poteva percepire i suoni, gli spostamenti d’aria.



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