Miss Guggenheim by Leah Hayden

Miss Guggenheim by Leah Hayden

autore:Leah Hayden [Hayden, Leah]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Beat
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


34.

Peggy aveva dimenticato quanto fosse gelida New York in gennaio. Non c’era neve, ma un freddo rigido avvinghiava il corpo, e contro il vento tagliente non bastava nemmeno l’abbigliamento più pesante. Peggy e Jimmy camminavano vicini, curvi in avanti, lo sguardo chino a terra.

«Basta. Prendiamo un taxi, anche se manca poco». Peggy si intrufolò tra le macchine parcheggiate sul ciglio della strada. Premendosi la sciarpa sulla bocca con la mano sinistra, con la destra fece un cenno a un taxi che si stava avvicinando, ma che non si fermò. Lo stesso accadde con quello successivo.

«Sempre la stessa storia» protestò, «quando c’è bisogno di un taxi». Tornò rassegnata verso Jimmy e si fermò sgomenta.

«Ma sei mezzo congelato!»

Jimmy si sforzò di sorridere. Era pallido in viso, a parte il naso e le orecchie rosse.

«Che cappotto ti sei messo?» Toccò il tessuto. «Non è adatto per queste temperature».

«L’ho comprato in un negozio di roba usata su Third Avenue» disse Jimmy. Poi si voltò di scatto, costringendo Peggy a lasciare la stoffa, e aggiunse: «Continuiamo a camminare, così ci riscalderemo. Siamo quasi arrivati».

Peggy accelerò il passo per stargli dietro. «Non appena avremo visitato i locali sulla 57a Strada andrai a comprarti qualcosa di decente. Ti do io i soldi».

«Ma...»

«Niente ma, Jimmy. Sei il mio figliastro. L’unica cosa che mi fa arrabbiare è non essermi accorta prima di come vai in giro».

Peggy gli gettò un’occhiata laterale e vide che era arrossito.

«Ci sono novità da tua madre?» domandò cauta dopo un po’.

Jimmy scosse la testa. «È da parecchio tempo che non ho più sue notizie. Sono molto preoccupato». Fece una breve pausa, indeciso se proseguire o meno. «Continuo a sognarla. Proprio stanotte era alla stazione a Parigi, come il giorno in cui sono partito. È stata l’ultima volta che l’ho vista».

Peggy rimase turbata. «Non riesco a immaginare quello che provi e mi sento impotente come te. Il visto è stato spedito già da mesi. La mia famiglia si è data da fare al Dipartimento di Stato per il suo espatrio. Tuttavia non è ancora successo niente». Era contrariata.

«Non è colpa tua. E adesso anche l’America è entrata in guerra. Non credo che...» S’interruppe rassegnato.

Peggy non disse altro. Non sapeva se fosse il momento giusto per affrontare con Jimmy l’argomento a cui continuava a pensare negli ultimi tempi, ma alla fine si fece coraggio.

«Ti prego di non fraintendermi» disse, camminando controvento. Sentì il suo sguardo su di sé. «Nelle ultime settimane ci ho riflettuto molto. E l’unica idea che mi è venuta in mente adesso che ho sposato tuo padre... è un’adozione».

Jimmy si bloccò. «Un’adozione?»

Anche Peggy si fermò e fece un risolino nervoso. «Se ti adottassi ufficialmente, tua madre diventerebbe automaticamente una mia parente. Non sono sicura che possa servire, ma varrebbe la pena tentare».

L’ombra di un sorriso affiorò sulle labbra cianotiche di Jimmy. «Grazie Peggy, ti sono molto riconoscente. Ma come hai appena detto tu stessa, non sappiamo se servirebbe».

Lei si girò e riprese a camminare. Jimmy la seguì. «No, però pensaci comunque. L’iter amministrativo sarebbe piuttosto complesso.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.