Mister Reeder indaga by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:50:00+00:00

3.

La signorina Gillette arrivò con un’ora di ritardo, ma questo non era un’eccezione. Non aveva letto le inserzioni così il signor Reeder non dovette darle spiegazioni. Il suo interesse per gli affari del capo era apparentemente svanito del tutto.

Alle dodici esatte si presentò nel suo ufficio per annunciargli che sarebbe stata impegnata all’ora di pranzo e che non sarebbe rientrata prima delle tre. Lui non ne fu tanto dispiaciuto, anzi, quasi desiderava che non Edgar Wallace

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ritornasse prima delle tre anche per i giorni a venire, e desiderava dirglielo.

Nessuno rispose all’annuncio, e Reeder si ricordò, dispiaciuto, di avere omesso, nel recapito, il numero di telefono.

La signorina Gillette era da poco andata via quando si presentò il primo visitatore del signor Reeder. L’ispettore Gaylor era curioso di sapere quale fosse stato il risultato della visita alla prigione di Brixton.

- Sono incline a essere d’accordo con voi - commentò l’ispettore dopo che il signor Reeder lo ebbe relazionato sulla conversazione avuta con il detenuto. - Ad ogni modo non abbiamo alcuna prova per poter persuadere la corte. La pistola era di marca straniera, e siamo stati in grado di scoprire un fatto importante e cioè che, quando fu venduta in Belgio, Alsby era ancora in prigione. Potrebbe certamente essergli stata rivenduta, ma non è dimostrabile.

- Avete mai sentito parlare del Sindacato Pizarro? - domandò improvvisamente il signor Reeder.

Gaylor aveva una memoria eccellente, e particolarmente per i casi, quale quello in questione, coi quali aveva avuto a che fare.

- I cacciatori di tesori - sorrise. - È strano che mi nominiate Pizarro.

Stavo cercando di rintracciare un uomo di nome Gelpin, che è stato uno dei maggiori soci e una delle più illustri vittime. Lo cercavo per avere dei dettagli su un suo impiegato, ma non sono riuscito a trovarlo, il che è strano dal momento che era un uomo molto ricco.

- Morto - suggerì il signor Reeder. Gaylor scosse la testa.

- No, dev’essere all’estero, da qualche parte, penso comunque che abbia lasciato le Midlands due anni fa.

Il signor Reeder si umettò le labbra e con un’espressione tragica fissò l’ispettore.

- Partito dalle Midlands due anni fa - ripeté meccanicamente. - Povero me, è andato all’estero con una lettera di credito, ne sono sicuro; quante persone c’erano nel Sindacato?

Gaylor lo stava guardando con aria sospetta.

- Qual è la vostra idea? C’è stato qualche altro membro del Sindacato che sia andato a vivere all’estero?

- Due, per quello che ne so. - Ci fu un silenzio assoluto che il signor Reeder interruppe. - Uno di loro era un giovanotto di nome Seafield.

Gaylor annuì.

- Sì, ricordo quel nome.

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- Il nome dell’altro era Ralph - continuò il signor Reeder lentamente.

Tirò fuori dal cassetto un sommario che aveva preparato quella mattina e lo porse in silenzio all’ispettore. Gaylor lo lesse molto lentamente, ed era naturale dal momento che la calligrafia del signor J.G. Reeder non era molto chiara.

Quando ebbe finito prese il telefono.

- Ho saputo che la banca di Gelpin era la Scotish e Midland a Birmingham.

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