Misteri D'italia by Carlo Lucarelli

Misteri D'italia by Carlo Lucarelli

autore:Carlo Lucarelli [Lucarelli, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-24T12:29:09+00:00


Va poco meglio ai vertici della Banca d’Italia che hanno inviato l’ispezione al Banco Ambrosiano.

Il 24 marzo 1979 il governatore Paolo Baffi e il capo dell’Ufficio vigilanza Mario Sarcinelli vengono arrestati per ordine dei magistrati Luciano Infelisi e Antonio Alibrandi.

Le accuse di aver nascosto alcune prove relative a un altro scandalo finanziario si riveleranno presto completamente infondate, assurde addirittura per due uomini dell’integrità di Baffi e Sarcinelli. Un clamoroso errore giudiziario che si cancellerà soltanto nel 1983, quando Baffi e Sarcinelli saranno completamente prosciolti. Ma che per il momento li tiene fuori dal gioco.

La prima bufera è superata, ma l’impero di Calvi ne incontra altre. Una prima crisi di liquidità, che Roberto Calvi supera grazie a 140 milioni di dollari che arrivano dall’Eni e dalla Banca nazionale del lavoro, grazie anche agli amici della P2 che si trovano nei consigli di amministrazione.

Una seconda crisi di liquidità nel 1980, risolta ancora grazie a un finanziamento dell’Eni di 50 milioni di dollari. Per quel favore c’è una tangente da pagare, sette milioni di dollari su un conto che si chiama

«Protezione», di cui è titolare Silvano Larini per conto degli esponenti del Psi Claudio Martelli e Bettino Craxi. Neanche della protezione degli altri politici si può fare a meno e Roberto Calvi lo sa perché fa piovere 80 miliardi, miliardi degli anni Settanta, su quasi tutti i partiti italiani.

Ma non basta. Ci sono nuove leggi che controllano i movimenti finanziari, soprattutto con l’estero, e ci sono due persone che vogliono vederci chiaro.

Uno si chiama Beniamino Andreatta, ed è ministro del Tesoro. Beniamino Andreatta è una brava persona, una persona perbene, molto indipendente.

Alla presidenza della Consob, l’organismo di controllo della Borsa, il ministro Andreatta nomina un’altra persona che vuole vederci chiaro, e che si chiama Guido Rossi.

Il Banco Ambrosiano è una delle maggiori banche del Paese e non è ancora quotato in Borsa, cosí Rossi chiede a Calvi di farlo, ma questo comporterebbe altri controlli, che a Calvi fanno paura.

Il 4 luglio 1980, Roberto Calvi riceve il primo colpo.

Il magistrato che ha sostituito il giudice Alessandrini arriva alle stesse conclusioni della Banca d’Italia e intanto gli fa ritirare il passaporto.

Calvi è protetto, ha la P2 dalla sua parte, ha Licio Gelli che trama per lui, ma a questo punto arriva il secondo colpo.

C’è un uomo che si chiama Joseph Miceli Crimi, pesantemente coinvolto nel caso Sindona. C’è un particolare che interessa i magistrati: mentre aiutava Sindona a fuggire, Miceli Crimi si è fermato ad Arezzo. Perché? Perché è andato dal dentista, dice Miceli Crimi, ma nessuno gli crede. Perché doveva incontrare un altro massone e chiedergli consiglio. Quale massone? Licio Gelli.

I magistrati milanesi Giuliano Turone e Gherardo Colombo corrono ad Arezzo e fanno perquisire la villa di Gelli e la fabbrica che possiede.

Negli uffici di questa trovano una valigia di pelle marrone. Dentro ci sono i documenti della P2, con un elenco di 962 nomi, tutti molto importanti.

La scorciatoia per il potere. Lo Stato nello Stato.

Scoppia lo scandalo P2, Licio Gelli scappa all’estero, e Roberto Calvi si ritrova scoperto.



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