Miti E Costellazioni by Mila Fois

Miti E Costellazioni by Mila Fois

autore:Mila Fois [Fois, Mila]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781530365807
Google: floVDAEACAAJ
Amazon: 1530365805
editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
pubblicato: 2016-03-04T00:00:00+00:00


Le fatiche di Eracle

Cancro, Leone, Chioma di Berenice, Eracle, Freccia, Drago, Idra, Via Lattea

Eracle è uno degli eroi più famosi nella mitologia greca: figlio di Zeus e di Alcmena, regina di Tirinto, sin dalla nascita venne perseguitato da Era, come tutti gli altri frutti dell’infedeltà del padre degli dèi. La gelosa dea mandò due letali serpenti nella culla del bambino, restando sconcertata quando questi, che aveva solo poche ore di vita, riuscì a stritolarli a mani nude. Zeus ne fu talmente orgoglioso che cominciò a pianificare il suo futuro come grande eroe, o persino come divinità, ma per far sì che questo accadesse doveva farlo diventare immortale. Chiese dunque a Hermes di prendere in segreto il bimbo e di portarlo nottetempo al cospetto di Era, facendogli bere un po’ del suo latte, che aveva il potere di dare la vita eterna.

La dea dormiva e non si accorse che un bambino le veniva accostato al seno, ma il piccolo Eracle era un bimbo assai forzuto e succhiò il latte con tanta forza che la dea si svegliò, trasalendo a causa del dolore, ed uno schizzo di latte partì verso il cielo, dando origine alla Via Lattea. Da qui deriva anche il nome del bimbo: Eracle infatti significa Gloria di Era, anche se la dea non fece che cercare in ogni modo di mettergli i bastoni tra le ruote.

Eracle crebbe, diventando sempre più alto e possente, tanto che il re di Tirinto comprese di non poter allevare un simile portento, anche perché il ragazzo non riusciva ancora a controllare la propria forza e combinava un sacco di guai. Venne dunque affidato al centauro Chirone, che gl’insegnò a misurare i suoi poteri e a mettersi al servizio dei più deboli. Una volta adulto, sposò Megara e da lei ebbe otto figli, ma Era non aveva intenzione di lasciarlo in pace e gli mandò incontro Lissa, lo spirito della rabbia, che lo fece infuriare e perdere la testa al punto da uccidere moglie e figli.

Quando tornò in sé e scoprì cos’aveva fatto, l’eroe cercò di darsi la morte, ma l’amico Teseo lo convinse a chiedere piuttosto il perdono degli dèi, recandosi al santuario di Delfi. Lì l’oracolo gli spiegò che per lavare via la colpa dalle proprie mani avrebbe dovuto compiere dodici fatiche, ed Eracle accettò con determinazione. La prima consisteva nel disfarsi del pericoloso leone di Nemea, che aveva una pelle talmente dura che nessun’arma riusciva a scalfirla. L’eroe si fabbricò una clava con il tronco di un ulivo ma nemmeno quella servì allo scopo. Dunque non gli restò che stritolare la belva, utilizzandone poi gli artigli per tagliare l’indistruttibile pelliccia e farsene un resistente mantello.

Zeus, che dall’alto osservava compiaciuto il coraggio del figlio, decise di immortalare per sempre questa sua prima grande impresa, mettendo il Leone tra le stelle. Gli egizi associano questo animale all’acqua, perché quando il Nilo è in piena, i leoni del deserto migrano verso le oasi per dissetarsi, e forse nasce proprio da qui l’usanza di mettere teste di leone da cui sgorgano zampilli d’acqua nelle fontane.



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