Monza delle delizie - Storia di poteri e malaffare by Sergio Paoli

autore:Sergio Paoli [Paoli, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-03-28T13:23:13+00:00

Nella sala ad alta tecnologia della villetta di Pontesesto, su uno schermo qualsiasi di quelli presenti nella stanza, si accese di colpo l’icona di un antiquato programma di messaggistica istantanea, Win-Talk. Un programma che non aveva mai sfondato sul serio, e così vecchio che il novantanove per cento degli hacker e degli esperti smanettoni, che agivano a vario titolo nel globo, si erano scordati della sua esistenza, a tal punto che nessuno lo teneva più sotto controllo, perché nessuno lo usava più. E anche chi lo aveva usato, se lo era dimenticato. Il mondo del software, si sa, cambia molto in fretta.

Il novantanove per cento. Tutti, meno uno.

L’icona prese vita e sul display cominciò a lampeggiare il messaggio di un certo Squid indirizzato a un tale Ghost.

Il testo del messaggio era un semplice indirizzo ftp criptato utilizzando una versione base di PGP.

Roba da dilettanti, che nessuno si curò di intercettare o di leggere. Per il momento, neanche Ghost, che si era appena addormentato. Era esausto, dopo aver lavorato senza sosta, per ore, alla creazione di un video molto particolare. Non era stato difficile realizzarlo, perché poteva avere accesso a tutte le telecamere di sorveglianza della città e arrivare a quella che gli interessava di più, in via Santa Croce, senza grandi problemi.

La cosa complicata, però, era non lasciare tracce. Ghost sospettava che qualcuno controllasse le sue azioni e lo doveva sviare. Aveva dovuto duplicare il server dell’agenzia di security che riceveva e archiviava, a cose normali, quelle immagini, e poi collocarlo virtualmente in posti che non potessero essere ricondotti a lui. Aveva utilizzato la lan aziendale di una ditta neozelandese, e la memoria virtuale dei sistemi della guardia costiera norvegese. Nessuno se ne sarebbe mai accorto.

Poi aveva violato la rete postale per poter spedire, via masterizzazione remota, un DVD al vicecommissario Marini. Come mittente, aveva simulato l’indirizzo del Colosseo. Era stata dura, ma pensava di avercela fatta.

Sperò che Marini lo ricevesse e lo trovasse interessante.

25

“Respira, respira nell’aria. Non aver paura d’insistere”

Pink Floyd, Breathe

Bolle di sapone. Un rumore lontano. Un sibilo regolare, come il respiro di qualcuno. Dove era finita tutta quell’acqua?

IL VICECOMMISSARIO RIAPRÌ GLI OCCHI ALL’IMPROVVISO E VIDE UN CIELO GRIGIO, LIMITATO.

AVEVA QUALCOSA DI PLASTICA SULLA BOCCA E SUL NASO. UN DOLORE BESTIALE ALLA SCHIENA.

TRABALLAVA TUTTO.

CI MISE UN PO’ A RENDERSI CONTO CHE SI TROVAVA IN AMBULANZA, ATTACCATO ALL’OSSIGENO. E

CHE GRIGIO NON ERA IL CIELO, MA IL SOFFITTO DEL VEICOLO.

L’ESPLOSIONE, L’INCENDIO. RICORDAVA TUTTO. TRANNE DI ESSERE VIVO. ED ERA UN PO’ CONFUSO

DA QUELLA SPECIE DI SOGNO, O DELIRIO, NEL QUALE ERA CADUTO.

PROVÒ A SPOSTARSI, MA ERA IMPOSSIBILE. PROVÒ A GIRARE GLI OCCHI E VIDE UNA MANO. NON

RIUSCIVA A PARLARE, CON QUELLA ROBA SULLA BOCCA. PERCIÒ SE LA TOLSE. E RIUSCÌ A DIRE SOLO

UNA CONSONANTE, UNA D, PRIMA DI COMINCIARE A TOSSIRE. VIDE LA MANO CHE SI MUOVEVA.

ALMENO AVEVA ATTIRATO L’ATTENZIONE DI QUALCUNO.

«COMMISSARIO!»

ERA LA VOCE, SEGUITA SUBITO DOPO DALLA FACCIA SORRIDENTE, DI MUSUMECI, ENTRATA NEL SUO

CAMPO VISIVO.

«MENO MALE CHE SI È SVEGLIATO, EH! CI È MANCATO UN PELO, LO SA?»

cough COUGH»

.

…

cheee

…

HGUOC HGUOC hguoc hguoc hE»

A Marini gli si stavano squassando i polmoni.

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