Mortdecai by Kyril Bonfiglioli

Mortdecai by Kyril Bonfiglioli

autore:Kyril Bonfiglioli [Bonfiglioli, Kyril]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Piemme
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


12

Quel mattino non mi fu possibile ottenere del tè ma ero ormai sulla soglia del vecchio West e sapevo che dovevo adattarmi a una vita più rozza. «Pionieri! Oh, pionieri!» come mai si stancava di esclamare Walt Whitman.

Né la reception né il garage avevano qualcosa da riferire, perciò uscii a prendere un po’ d’aria e a controllare se il quartiere era infestato da Buick azzurro polvere. Quello che trovai fu un bar che esponeva in vetrina l’annuncio di qualcosa chiamato Colazione Speciale del Bovaro alla Vecchia Maniera. Chi avrebbe potuto resistere? Non io.

La CSBVM consisteva in una bisteccona, quasi cruda, uno gnocco di bacon salato simile per forma e dimensioni al mio pugno, una pila di focaccine calde, una cuccuma di caffè feroce e un fiume di whisky. Ora, come ben sapete io sono un uomo di ferro, ma confesso di aver ruttato. Ero in trappola, perché il barista e il cuoco erano entrambi appoggiati al bancone, pronti a seguire con notevole interesse la mia esibizione, e la loro espressione seria e cortese era piena di aspettative. L’onore della Gran Bretagna era affidato alla mia forchetta e al mio coltello. Ammorbidii un po’ di caffè con un po’ di whisky e lo bevvi, reprimendo un brivido. Dopo di che trovai la forza di affrontare una focaccina calda, poi ancora caffè, poi un angolino di bacon e così via. L’appetito vien mangiando e ben presto, con sommo stupore mio e degli astanti, perfino la bistecca in persona cadde sotto i colpi di arco e lancia. È da momenti come questo che ha origine la grandezza della Gran Bretagna. Il barista mi offrì da bere, io accettai, gli strinsi la mano e feci la mia uscita di scena. Non tutti gli Ambasciatori sono nelle Ambasciate, vi pare?

Fortificato a sufficienza, recuperai la Rolls e mi diressi verso il West, la Lyonesse del nostro tempo, la nursery della grande fiaba americana. A mezzogiorno attraversai il confine con il manico del Texas, se così si può dire: un momento solenne per chiunque, da bambino, abbia cavalcato con Lone Ranger tutte le domeniche mattina.

Avendo ben presente il bandito che mi tallonava a cavallo della Buick, mi fermai a fare benzina in quasi tutti i distributori che incontravo, prendendomi cura di chiedere ogni volta indicazioni stradali per Amarillo – che era più a ovest lungo quella stessa strada. E così la macchina azzurra mi sorpassò tra le cittadine di McLean e Groom, senza che l’autista si voltasse a guardare. Era evidentemente al corrente della mia destinazione, e aveva intenzione di precedermi ad Amarillo. Gli permisi di sorvegliarmi per un po’ nello specchietto retrovisore, tenendomi un paio di chilometri più indietro, poi al primo incrocio utile girai a sinistra e puntai a gran velocità verso Claude, a sud, poi mi diressi a sud-est, attraversai Clarendon, presi il bivio per il Fiume Rosso – un nome che fa ribollire il sangue – e lo attraversai a Estelline. Non avevo certo voglia di pranzare, ma per tenermi in forze buttai giù un po’ di whisky ogni tanto, e un ovetto occasionale per dargli qualcosa da mordere.



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