Mortdecai e il complotto del secolo by Kyril Bonfiglioli

Mortdecai e il complotto del secolo by Kyril Bonfiglioli

autore:Kyril Bonfiglioli [Bonfiglioli, Kyril]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Mortdecai - vol. 2
ISBN: 9788858513064
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2016-03-07T16:00:00+00:00


1 W. Shakespeare, Macbeth, Atto II, Scena II. Trad. it. a cura di Cino Chiarini, tratto da W. Shakespeare, Tutte le opere, Sansoni Editore, Firenze, 1964 [N.d.T.].

15

Mortdecai perde la fede nel matrimonio, prende gli ordini pro tempore e incontra un dentista ancor più spaventato di un qualsiasi paziente di dentista

Ma il tintinnio delle ghinee allevia

le ferite dell’Onore.

Locksley Hall

Quando l’acquaio della cucina è intasato e devi chiamare un idraulico perché sia lui – l’acquaio – che la cameriera stanno emettendo rumori minacciosi, lui – l’idraulico – svita l’aggeggio in fondo a quello che è stato meravigliosamente (e opportunamente) definito sifone a U e vi mostra trionfante la massa di detriti dalla quale ha liberato il povero lavandino con lo stesso orgoglio di una giovane madre che esibisce il maligno essere dalla faccia da pomodoro schiacciato che lei vi assicura essere il suo pupetto. Questo grandioso e viscido ammasso di disgusto e cattiveria (mi riferisco, ovviamente, all’occlusione del lavandino, non all’errore di pianificazione familiare) si rivela poi essere una palla compatta, fatta di bucce e scarti di verdure, peli pubici e una sostanza grigia, oleosa e senza nome. Ciò che sto tentando di descrivere è la condizione del debilitato cervello Mortdecai sulla via del suo ritorno – cioè, del mio ritorno – al College d’Addestramento, o Centrale di Comando, o qualunque altra cosa fosse.

«Ah, Mortdecai» grugnì il Comandante, arcigno.

«Charlie caro!» gridò Johanna.

«Un drink?» mormorai io, sprofondando in una poltrona.

«Un drink!» replicò distrattamente Johanna. Il Comandante si tuffò sull’armadietto con le scorte degli alcolici da sbronza e mi fece un drink con sorprendente alacrità (e decisamente troppa soda). Archiviai il pezzo sulla sorprendente alacrità in quella parte di cervello in cui archivio le cose a cui devo pensare quando riprendo le forze. Poi archiviai il whisky e soda nel settore più segreto del sistema Mortdecai e ne chiesi un altro.

«Così l’hai trovato, Charlie caro?»

«Sì.» Nel mio cervello si contorse un atroce pensiero. «Come fai a saperlo?» (Vedete, non avevo telefonato a nessuno all’infuori del colonnello Blucher.)

«L’ho solo intuito, tesoro. E poi non saresti tornato così presto se lo stessi ancora cercando, vero?»

Bla, pensai amaramente. Bla, bla. Penso spesso amaramente a parole come bla, bla dopo aver ascoltato certe cose dette dalle donne; sono sicuro di non essere il solo a farlo...

«E come stai, Charlie? Spero davvero che non sia stata un’orribile esperienza...»

«Assolutamente no» replicai amaramente. «Uno splendido scossone terapeutico. Piacevole come una settimana di vacanza al mare. Stimolante. Rigenerante.» Feci ancora una specie di gargarismo.

«Devi raccontarci tutto» mormorò lei non appena i rumori furono cessati. Io le raccontai tutto. Dalla A alla... be’ diciamo la U, tralasciando la V, ecco.

«E naturalmente ti sei annotato il numero del grazioso, nuovo biglietto da dieci sterline fresco di stampa, Charlie?»

«Naturalmente» dissi io. Su di me vennero piantate due occhiate paralizzate dal panico.

«Ma soltanto» aggiunsi compiaciuto «sul mio promemoria mentale.» Fecero seguito due pesanti sospiri di sollievo di donne paralizzate dal panico. Io sollevai un sopracciglio, del tipo che mia madre era solita sollevare quando i pastori predicavano dottrine fallaci al mattutino.



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