Mrs. Dalloway by Virginia Woolf

Mrs. Dalloway by Virginia Woolf

autore:Virginia Woolf [Woolf, Virginia]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Classics
ISBN: 9788854120679
Google: PI_ongEACAAJ
editore: Newton Compton
pubblicato: 2010-06-14T22:00:00+00:00


Ciò ch'egli diceva si riferiva agli effetti retrospettivi dei traumi di guerra. Ci dovevano essere delle disposizioni relative, nel progetto di legge. Attirando la signora Dalloway entro il rifugio della loro comune femminilità, di un comune orgoglio ispirato dai loro illustri mariti e dalla triste tendenza di questi all'eccesso di lavoro, abbassando la voce Lady Bradshaw ("poveretta, non è poi-tanto male, ma così oca") mormorava: "Stavamo appunto per uscire, quando hanno chiamato mio marito al telefono, per un caso tristissimo. Un giovane (Sir William lo sta raccontando a vostro marito) si è ucciso. Aveva fatto la guerra".

"Oh... Nel bel mezzo della mia festa, ecco la morte" pensò Clarissa. Ella passò oltre, nel salottino dove il Primo Ministro s'era seduto con Lady Bruton. Ma era deserto. Le poltrone ancora serbavano l'impronta del Primo Ministro e di Lady Bruton, lei rivolta a lui, tutta deferenza, lui grasso, solido, autorevole. Avevano parlato dell'India. Ora il salottino era deserto. Lo splendore della festa cadde a terra, tanto magico fu l'effetto di trovarsi là, tutta sola, nella veste smagliante.

Ma che cosa veniva in mente adesso ai Bradshaw di parlare di morte alla sua serata? Un giovane si era ucciso. Ed essi ne parlavano alla sua serata; i Bradshaw parlavano di morte. S'era ucciso - ma come? Sempre, quando a bruciapelo le parlavano di una disgrazia, ella la riviveva nella propria carne; il suo vestito prendeva fuoco, il suo corpo bruciava. S'era gettato dalla finestra. Su, su balzava il suolo; sconciamente le acuminate punte rugginose lo dilaniavano. Egli giaceva là, e sentiva un gran martellare nel cervello, e poi un gran nero lo soffocava. Ella vedeva tutto al vivo. Ma perché aveva compiuto quel gesto? E i Bradshaw ne parlavano alla sua festa!

Lei, una volta, aveva buttato uno scellino nella Serpentina; mai niente di più. Ma quel giovane aveva buttato via tutto. E gli altri continuavano a vivere (bisognava ritornare - le sale erano ancora affollate; e ancora arrivava gente). Essi (tutta la giornata aveva fantasticato su Bourton, e Peter, e Sally) invecchiavano. Ma una cosa c'era che contava; una cosa che nella sua vita era stata inghirlandata di parole vane, sfigurata, oscurata; una cosa trascinata ogni giorno nella menzogna, tra le chiacchiere e la corruzione. E quella cosa, egli l'aveva salvata. La morte è una sfida. La morte è un tentativo di comunicazione, poiché gli uomini avvertono l'impossibilità di raggiungere quella mistica meta che sentono sfuggire. Ciò che è vicino si allontana; l'estasi svanisce; e si resta soli. Nella morte c'è un amplesso.

Ma quel giovane che s'era ucciso - aveva fatto il gran salto tenendo stretti a sé i suoi tesori? "Se io dovessi morire ora, sarebbe la perfetta felicità" ella aveva detto un giorno, scendendo le scale vestita di bianco.

C'erano poeti e pensatori, anche... Supponiamo ch'egli avesse avuto quella grande passione, e fosse andato da Sir William Bradshaw, un grande medico, è vero, ma circondato, pareva a lei, d'una specie di aura malefica; uomo asessuale, senza desideri, estremamente gentile con le donne, ma capace



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