(Multiversum 03) Utopia by Leonardo Patrignani

(Multiversum 03) Utopia by Leonardo Patrignani

autore:Leonardo Patrignani [Patrignani, Leonardo]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788852047282
editore: MONDADORI
pubblicato: 2014-07-28T22:00:00+00:00


26

Alex e Jenny raggiunsero la casa di Marco, lanciarono un sasso contro la finestra e destarono la sua attenzione. In pochi minuti l’amico si preparò e uscì dal portone d’ingresso, con l’aiuto della sedia a rotelle. Alex si mise ai manubri e i tre procedettero scambiando poche parole fino ad arrivare al fiume. Si fermarono in una zona illuminata solo dal riflesso della luna che si specchiava sul letto d’acqua dando vita a una piramide di riverberi dorati. Tutt’attorno regnava il silenzio, interrotto talvolta dal bubolare di alcuni gufi. Marco era seduto di spalle, tra le mani un sasso di grosse dimensioni, la testa girata verso le alture che in lontananza delimitavano la valle.

— Qualsiasi cosa accada, dimmi che saremo tutti assieme — Jenny aveva un tono di voce nuovo. Maturo, consapevole. Una presa di coscienza che Marco si era augurato per tanti anni, posto che fosse possibile convincere due semplici ragazzi di campagna che il loro mondo non era stretto tra quelle catene montuose e quei fiumi, ma si estendeva oltre i confini della loro stessa immaginazione.

— Te lo prometto — rispose Marco. Quindi si voltò verso il fiume, e l’intonazione si fece cupa. — Le conseguenze. Le conseguenze di quel gesto. Cos’ho fatto…

— Parli del bigliettino di Anna? — domandò Alex.

— Dobbiamo tornare indietro, tutti noi — Marco si alzò a fatica e, claudicante, fece alcuni passi verso il letto del fiume. Poi si inginocchiò, mentre Alex e Jenny si avvicinavano e si affiancavano a lui. — Dobbiamo rimediare.

— Cosa intendi per tornare indietro? — chiese Jenny.

— So esattamente dove sono dall’altra parte. In una cella d’isolamento.

— Non so neanche cosa sia una cella d’isolamento — rispose Alex, sconsolato. — Ma come…

— Io credo che varcare la soglia sia possibile. Ma abbiamo bisogno di sapere dove ci troviamo dall’altra parte… — Marco scosse la testa, gli occhi incollati al riflesso della luna sul fiume. — Io so bene dove mi hanno rinchiuso. Ma non ho idea di dove siate voi.

— Loro sono con me.

La voce di Anna, tanto lontana nei ricordi quanto familiare nell’animo, fece voltare i tre di scatto. Alex mosse un timoroso passo indietro, mentre Jenny si portava una mano alla bocca e Marco rimaneva impassibile. Fu quest’ultimo a parlare per primo: — Sapevo che saresti tornata, Anna.

La donna si avvicinò, e la luce della luna si poggiò delicatamente sul suo volto incorniciato dalla folta chioma rossa. Due pesanti borse sotto gli occhi e la pelle secca, rovinata dalla rigida temperatura incontrata fra le alture raccontavano il suo viaggio; l’espressione determinata, il sorriso appena accennato e reso convincente dall’energia dello sguardo raccontavano la sua storia.

— L’ultima volta che vi ho visti — disse la donna mentre avanzava verso i ragazzi — eravate in fasce.

— Tu sei la donna che… — iniziò Jenny. — La donna del bigliettino.

— Sei la persona di cui parlava Marco — Alex si voltò verso l’amico, e ricordò le pagine del suo diario. — Di cui ha sempre parlato.

— Ci siamo conosciuti tanto tempo fa — disse lei, gli occhi fissi su Jenny.



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