Nel paese degli algoritmi by Aurélie Jean

Nel paese degli algoritmi by Aurélie Jean

autore:Aurélie Jean [Jean, Aurélie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1. Ecco, tra le altre, una ragione per cui Facebook, Google e altri sono così ghiotti di dati personali: più ne collezionano, più precisi possono essere i loro algoritmi.

2. Su questo argomento, si veda il mio L’intelligence artificielle est une alliée pour la presse et les journalistes, «Meta-Media», 23 maggio 2019, https://www.meta-media.fr/2019/05/23/lintelligence-artificielle-est-une-alliee-pour-la-presse-et-les-journalistes.html.

4. Siamo tutti colpevoli dei bias

Nell’ottobre 2017, il mio viaggio nel paese degli algoritmi conosce una svolta. Saluto Bloomberg e decido di volare con le mie ali, tra Stati Uniti e Francia, per continuare a scrivere e implementare algoritmi in ambiti diversi, e per contribuire alla conoscenza generale dell’argomento. Alle parole bisogna far seguire i fatti!

È all’interno di questa cornice che in ottobre tengo una conferenza ai lettori del settimanale «Le Point». Qualche giorno dopo, Saïd Mahrane, uno dei caporedattori, mi chiede di scrivere un pezzo in difesa degli algoritmi, in relazione ai numerosi misfatti sessisti e razzisti di cui sono accusati. Esito. Un po’ perché non ho mai scritto su una rivista come «Le Point», poi perché nessuno in Francia parla ancora di bias algoritmici, e soprattutto perché sapevo che dopo un articolo su quel giornale sarei stata attaccata. Ergermi ad avvocato degli algoritmi significava dare voce a una realtà difficile da ammettere: i veri colpevoli dei crimini di cui sono accusati gli algoritmi... siamo noi.

Finisco per accettare la sfida, anche se questo comporta infastidire la stragrande maggioranza dei lettori. Il titolo è senza appello: «Non diamo la colpa agli algoritmi!» Le reazioni dei lettori sono nel complesso piuttosto positive... sollievo! Ma mentre alcune sono costruttive, molte altre rivelano una grande confusione. Una sorta di cecità tecnologica da parte di chi tuttavia degli algoritmi fa un uso quotidiano1.

È quella confusione che, qualche mese dopo, mi farà accettare la proposta di Gaspard Koenig di scrivere questo viaggio nel paese degli algoritmi.



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