Nessuno. L'Odissea raccontata ai lettori d'oggi by Luciano De Crescenzo

Nessuno. L'Odissea raccontata ai lettori d'oggi by Luciano De Crescenzo

autore:Luciano De Crescenzo [Crescenzo, Luciano De]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Nonfiction, Foreign Language Study, General
ISBN: 9788824716239
Google: LE49PQAACAAJ
editore: Mondadori Scuola
pubblicato: 2001-10-15T22:05:55+00:00


sue reali disavventure.

Ulisse s’inerpicò p e r un s e n t i e r o t r a i boschi e a n d ò a far visita a E u m e o , il g u a r d i a n o dei porci, così c o m e gli era stato consigliato da Atena. Lo trovò che stava seduto a pensare, fuori dal recintai delle bestie. Aveva un’aria triste e preoccupata.

Eumeo, in effetti, tutto era tranne che un povero guardiano di maiali. Il suo porcile, infatti, rappre-sentava quanto di più «industriale» potesse esisterei a quei tempi: custodiva la bellezza di mille capi (sei-cento femmine e t r e c e n t o s e s s a n t a maschi), equa-mente suddivisi in dodici stalle, ciascuna grande co-me un h a n g a r . Alle sue d i p e n d e n z e l a v o r a v a n o quattro aiutanti e quattro mastini, tutti feroci come belve (sia gli aiutanti che i mastini) e furono proprio questi ultimi ad accogliere Ulisse nel peggiore dei modi. Buon per lui che E u m e o arrivasse in tempo a salvargli la pelle.

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«O vecchio,» gli disse il g u a r d i a n o «per p o c o i miei cani non ti sbranavano. Solo questo ci manca-va per aumentare ancora di più i miei scrupoli! Già gli Dei m’inflissero l’ingrato compito di dover conse-gnare ogni m a t t i n a il più grasso dei miei maiali a u o m i n i c h e n e m m e n o conosco, m e n t r e con ogni probabilità, nel medesimo istante, il mio divino pa-d r o n e si sta m o r e n d o di fame. Ma ora b a n d o alle chiacchiere: entra e saziati di cibo. Poi, sempre che riesci a farcela, mi dirai chi sei, chi fu t u o padre e quali pene hai sofferto per ridurti in questo stato.»

Ovviamente Ulisse apprezzò molto l’accoglienza di E u m e o e glielo disse apertamente.

«O mio nobile amico, malgrado non mi conosces-si, mi hai ricevuto nel tuo capanno come se fossi un fratello. Che Zeus e gli Dei Immortali ti concedano tutto ciò che desideri.»

«Era mio dovere,» rispose E u m e o «e l’avrei fatto anche se ti fossi presentato in condizioni peggiori.

Stranieri e mendicanti è sempre Zeus che li manda.

D’altra parte anch’io s o n o un servo e c o m e tutti i servi, t r e m o al pensiero di dover un giorno finire sotto padroni t r o p p o giovani. Sarà per questo che mi piacciono più i vecchi dei ragazzi. Purtroppo sei capitato a Itaca in un m o m e n t o difficile: il mio padrone è assente e, quel che è peggio, non so nemmeno dove sia.



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