Non dimenticatemi by Pavel Florenskij

Non dimenticatemi by Pavel Florenskij

autore:Pavel Florenskij [Florenskij, Pavel]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852074912
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2016-07-27T22:00:00+00:00


N. 54 - 23 marzo 1936 - Solovki

Cara Annulja,

oggi ho ricevuto la lettera N. 10, tua e di Mik, del 4 marzo. Mi inquieta il fatto che voi siate sempre e tutti malati. Mi pare di averti già scritto che lo iodio è ottimo per la prevenzione dell’influenza (tre-quattro gocce al dì in acqua o latte). Qui da noi c’è stata un’epidemia di influenza, ma io, pur avendo rasentato la malattia, non l’ho presa, probabilmente perché avevo bevuto lo iodio. È interessante che anche i nostri operai che lavorano alla distillazione dello iodio, e che quindi ne inalano i vapori, non si sono ammalati di influenza, mentre quelli che sono più distanti dalla distillazione si sono ammalati, seppur in modo leggero. Non so però se potrai procurarti lo iodio (non il ferro-bromo!). Di tanto in tanto, si dovrebbe comunque assumere lo iodio, e questo vale particolarmente per te.

Mi chiedi del lavoro di Kira. Io l’ho trovato buono, e con me anche un mio amico, chimico. Non ho però potuto verificarne i risultati, mi mancano i reagenti necessari. Secondo il tuo desiderio, allego a questa lettera un mio ritratto, opera dello stesso pittore che ha fatto quello che ho spedito a Olen’. Se non vorrai tenere il ritratto, dallo a Vasja. Ti vorrei tanto inviare qualcosa di bello, pieno di colori, ma il pittore che potrebbe realizzare un tale quadro, in parte è occupato, in parte non ha voglia e mi sembra inopportuno sollecitarlo. Nel ritratto allegato, comunque, un conoscitore apprezzerebbe la forma plastica.

Io sono del tutto sepolto dalle mie alghe. Esperimenti sulle alghe, trattamento di alghe, lezioni ed conferenze sulle alghe, invenzioni nel campo delle alghe, colloqui ed emozioni attorno alle alghe: sempre la stessa cosa, da mattina a sera, e da sera fin quasi all’alba. Così vivo come se al mondo non ci fosse altro che le alghe. Ma proprio a riguardo non c’è nulla di serio da leggere, voglio dire, nessun corso di «algologia», cioè della scienza delle alghe. Quindi capita di impegnarsi con tutta la mente per scoprire una certa cosa, e poi di venire a sapere che qualcun altro aveva già risolto la stessa questione. Se io avessi vent’anni, questo esercizio di dover scoprire tutto con la propria testa non sarebbe una cattiva scuola. Ma alla mia età è troppo tardi per qualsiasi scuola e per prepararsi a ciò che si farà in futuro, e bisogna invece lavorare nel presente coi massimi risultati e col minor dispendio di forze.

Un grande svantaggio per me è poi il fatto che per il momento lavoro con alghe che si trovano già in fabbrica e non posso osservarle direttamente sulla riva, così come il mare ve le butta, né, tanto meno, come crescono in mare. Forse questa deficienza si potrà colmare in primavera e in estate. Il mio intelletto è fatto in maniera tale che non trovo pace finché non arrivo proprio alla sorgente primordiale nella natura, perciò non posso pensare in modo produttivo, cioè a partire dal mio punto di vista, perché solo io stesso posso valutare e intuire le mie potenzialità.



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