Non Lasciarmi by Kazuo Ishiguro

Non Lasciarmi by Kazuo Ishiguro

autore:Kazuo Ishiguro
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9788806190453
editore: Einaudi
pubblicato: 2007-04-14T22:00:00+00:00


Capitolo tredicesimo

Rodney, che aveva la patente, aveva organizzato di prendere in prestito un'auto da alcuni lavoranti della fattoria di Metchley, che si trovava a un paio di miglia di distanza. E così che faceva di solito, ma questa volta l'accordo saltò il giorno prima della partenza. Sebbene le cose si risolsero abbastanza facilmente – Rodney andò alla fattoria e si fece promettere un'altra auto -, l'aspetto interessante fu il modo in cui Ruth reagì, durante quelle poche ore in cui sembrò che il viaggio dovesse essere cancellato.

Fino a quel momento aveva fatto intendere che tutta la faccenda fosse quasi uno scherzo, che caso mai era per compiacere Chrissie. E aveva fatto un gran parlare di quanto non avessimo goduto fino in fondo della nostra libertà da quando avevamo lasciato Hailsham; di come, ad ogni modo, lei avesse sempre desiderato andare nel Norfolk per «ritrovare tutti i nostri oggetti dimenticati». In altre parole, aveva usato ogni mezzo possibile per farci capire che lei non prendeva molto sul serio questa storia del suo «possibile».

Il giorno prima della partenza, ricordo che dopo essere uscite per una passeggiata, Ruth e io eravamo rientrate nella cucina della casa colonica dove Fiona e alcuni altri veterani stavano preparando un enorme stufato. Fu la stessa Fiona, senza sollevare lo sguardo da ciò che stava facendo, a dirci del garzone che poco prima aveva portato quel messaggio. Ruth stava proprio di fronte a me e non riuscivo a vederla in faccia, ma si immobilizzò di colpo. Poi, senza dire una parola, si voltò dandomi uno spintone e uscì. In quel momento intravidi l'espressione sul suo volto, e capii quanto fosse turbata. Fiona cominciò a dire frasi come: «Oh, no, non potevo immaginare...» Io però reagii prontamente: – Non è triste per quello.

È per qualcosa che è successo prima -. Non era granché come scusa, ma era anche quanto di meglio riuscii a fare in quel momento.

Alla fine, come vi dicevo, il problema dell'auto si risolse, e la mattina seguente, di buon'ora, mentre era ancora buio pesto, noi cinque salimmo su una Rover ammaccata ma assolutamente decorosa. Chrissie si sedette davanti accanto a Rodney, e noi tre dietro. Era sembrata una cosa naturale, e ci sistemammo così senza neanche pensarci. Dopo appena qualche minuto, tuttavia, quando Rodney ci condusse fuori dai sentieri tortuosi per immettersi su una strada vera e propria, Ruth, che stava nel mezzo, si sporse in avanti, appoggiò entrambe le mani sui sedili anteriori, e prese a chiacchierare con i due veterani. Così facendo Tommy e io, che ci trovavamo ai lati, non potevamo sentire niente di quello che stavano dicendo, e poiché lei si trovava proprio in mezzo a noi, ci impediva di parlarci o persino di vederci. Talvolta, nelle rare occasioni in cui si appoggiava allo schienale, cercavo di cominciare una conversazione fra noi tre, ma Ruth sembrava non accorgersene, e di lì a poco si chinava nuovamente in avanti, la faccia infilata in mezzo ai due sedili anteriori.

Dopo circa un'ora, allo spuntare del giorno, ci fermammo per sgranchire le gambe e far fare pipì a Rodney.



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