Non tentarmi by Ivy Smoak

Non tentarmi by Ivy Smoak

autore:Ivy Smoak
La lingua: eng
Format: epub
editore: Queen Edizioni
pubblicato: 2020-07-05T16:39:29+00:00


Capitolo 32

Lunedì

Mi prese per mano e corremmo nell’oceano. Quando toccai l’acqua con i piedi, gridai e mi fermai. «Oh Dio, è gelida! Non ci entro nemmeno per idea!»

«Basta abituarsi.» Si chinò e mi schizzò.

«Professor Hunter!» Corsi via, tornando verso gli asciugamani. Tirai fuori dalla borsa una palla da calcio. «Almeno scaldiamoci un po’, prima!» Gliela lanciai. La prese al volo e me la rimandò indietro.

«Non avrei mai creduto che sapessi giocare a calcio», disse. Continuammo a farla andare avanti e indietro dall’uno all’altra.

«Cosa? Perché?»

«Ti ha mai detto nessuno che sei maldestra?»

Risi. Quando gli ripassai la palla, disse: «Adesso vediamo se riesci a oltrepassarmi.» Tracciò una linea sulla sabbia con il piede e ci si piazzò davanti. «Questa è la linea della porta.»

Corsi verso di lui e mi avvicinai con un paio di passi laterali, ma lui mi prese subito e cominciò a girare. Risi, mentre mi faceva volteggiare in aria. Quando mi rimise a terra, mi tenne stretta tra le sue braccia.

«Hai perso. Quindi adesso dobbiamo correre in acqua il più velocemente possibile.»

«Professor Hunter, non hai il costume. Che ne dici di rimandare?»

«Pensavo sarebbe stato più divertente senza.» Mi lasciò andare, si slacciò i pantaloncini e li lanciò sulla sabbia. Rimase fermo in piedi, con solo i boxer grigi addosso. «Hai mai fatto il bagno nuda, Penny?»

Il cuore mi batteva veloce. «No.»

«Allora penso che dovresti provarci con me.»

«Te invece lo ha già fatto, vero?» Diedi un’occhiata in giro. Non c’era nessuno, eppure non avevo il coraggio di spogliarmi.

Mi afferrò e mi baciò appassionatamente. Sentii le sue mani sulla schiena che mi slacciavano il reggiseno.

«Professor Hunter!» gridai, tenendo su il costume. «Siamo in pieno giorno.»

«Ti sfido.»

Le sue parole mi infiammarono. Non avrei mai potuto dirgli di no. E poi, effettivamente, non c’era nessuno nei paraggi.

Si tolse i boxer. Ed eccolo lì, in mezzo alla spiaggia, completamente nudo, con un’erezione ben visibile. Mi stava provocando con gli occhi. E io non mi sarei mai ritirata davanti a una sua provocazione. Sfilai il reggiseno dalla testa, poi mi levai anche gli slip. Il cuore era fuori controllo. Ero nuda in spiaggia con il professor Hunter.

Non posso credere che stia veramente accadendo!

Mi prese per mano e corremmo nell’oceano gelato.

Lo lasciai andare quando un’onda ci venne addosso. Mi ci tuffai dentro e, quando risalii in superficie, mi accorsi che eravamo abbastanza al largo da avere le spalle sott’acqua.

«Non riesco a credere che lo stiamo facendo», dissi. Tutto il mio corpo era scosso dai brividi. Ma non ero sicura se fossero per il freddo o per l’eccitazione di ciò che stavo facendo. Lui mi strinse forte. Nonostante il freddo, il suo pene era duro. Intrecciai le gambe intorno alla sua vita.

«Cazzo, è gelida!» dissi. Battevo i denti. «Come fai a farmi sempre fare delle cose così pazze?»

Un sorriso apparve sul suo viso. «Perché hai fiducia in me.»

«Sì, e non so perché. Mi hai convinto a fare davvero tante cose che potrebbero metterci nei pasticci.»

«In effetti, c’è un’altra cosa che avrei sempre voluto fare.» Mise la sua mano fredda e bagnata sulla guancia.



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