Nove volte nove by Anthony Boucher

autore:Anthony Boucher [Boucher, Anthony]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Romanzo
editore: Mondadori

12

Malgrado l'invito degli Harrigan, Matt non partecipò alla me di requiem di martedì mattina. Non era, gli fu spiegato, la messa funebre; il funerale non poteva aver luogo se non dopo la fine dell'inchiesta, che era stata rimandata alla fine della settimana. (Matt immaginava che Marshall fosse restio a mettere di fronte alla giuria de coroner un simile ammasso di improbabili menti, e sperasse che qualche altro giorno di lavoro potesse indi.

cargli una via di uscita.) Si sarebbe sentito solo imbarazzato, decise Matt, in mezzo ai lamenti familiari e a un incomprensibile rituale; poteva meglio mostrare la vera tristezza che provava per la morte di Wolfe Harrigan restando a casa e portando avanti il suo lavoro. Così , mentre veniva cantato il Dies irae, e i turiboli oscillavano in una messa solenne, Matt sedeva alla scrivania del suo defunto datore di lavoro, impegnandosi in una maniera che, sperava, non fosse in.

degna del suo precedente occupante.

Il fascicolo su Ahasver, in particolare, attirava la sua attenzione. Stava prendendo un'eccellente forma; aveva già abbastanza materiale per un servizio insieme distruttivo e non diffamatorio.

Ma era esasperato da una mancanza e da un particolare superfluo.

La mancanza era, ovviamente, la congettura di Wolfe circa l'identità di Ahasver e del personaggio che si nascondeva dietro di lui. Il particolare superfluo era la nota di Matt stesso, scritta in fretta nel Tempio della Luce, circa la "mammona di iniquità". Come entrasse quella frase nel quadro, non riusciva a capirlo; eppure, pareva aver rafforzato l'ipotesi di Wolfe, qualunque essa fosse.

Durante il suo lavoro, esaminò con attenzione ogni pezzetto di carta, molto più accuratamente di quanto non avesse potuto fare durante la rapida ispezione insieme al tenente. Sperava di trovare due cose: il codicillo al testamento, e quelle note sull'identità del sostenitore segreto di Ahasver. In entrambi i casi, fu costretto a darsi per vinto.

Alla fine, stanco dell'inutile ricerca, si appoggiò allo schienale della sedia e prese una freccetta. Il primo colpo andò a vuoto, la freccetta colpi la parete e cadde a terra. La seconda si infilò ai bordi del bersaglio e rimase sospesa, vibrando. Matt si sentì incoraggiato. Qualche altro colpo... Forse Wolfe aveva ragione: serviva a rilassarsi, in mezzo al lavoro. Con scarsa immaginazione ' Duncan aveva sempre usato i solitari.

Il terzo colpo andò né meglio né peggio del secondo, e il quarto ripeté il fiasco del primo. Matt teneva la quinta freccetta pronta in quello che avrebbe giurato era un colpo perfetto, quando un leggero colpo alla porta lo interruppe.

«Ciao»

Era Concha, che obbedì quando lui gridò di entrare.

disse allegramente, poi si interruppe e la guardò. «Che ti è sue

Lei si sedette sul divano. «Ho pianto. È una cosa sciocca?»

«Non so. Qualche volta aiuta.»

«LO sapevo che avresti detto questo. Gli uomini pensano che qualsiasi cosa succeda a una donna, un bel pianto mette a posto le cose.»

«Non è così?»

«È questa la cosa peggiore... hai perfettamente ragione. Solo che di solito io non riesco a piangere. Mi si blocca qui, e non riesco a respirare né a sentire niente, ma non posso piangere.

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