Odette Toulemonde by Eric-Emmanuel Schmitt

Odette Toulemonde by Eric-Emmanuel Schmitt

autore:Eric-Emmanuel Schmitt [Schmitt, Eric-Emmanuel]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Tutto per essere felice

La verità è che non sarebbe successo niente, se non avessi cambiato parrucchiere.

La mia vita avrebbe continuato a scorrere tranquilla in un’apparente felicità, se non fossi rimasta così colpita dal look pazzesco di Stacy al ritorno delle vacanze. Un’altra persona! Da borghese di mezza età sfiancata da quattro gravidanze, il nuovo taglio corto la trasformava in una bella bionda sportiva e dinamica. Sul momento ho pensato che si fosse accorciata le ciocche per sviare l’attenzione da un felice intervento di chirurgia estetica – cosa che fanno tutte le mie amiche quando si sottopongono a un lifting –, ma una volta appurato che non aveva subìto operazioni mi persuasi che aveva trovato il parrucchiere ideale.

«Ideale, cara mia, ideale! Si chiama Atelier Capillaire, in rue Victor Hugo. Me ne avevano già parlato, ma sai com’è, con i parrucchieri succede un po’ come con i mariti: andiamo avanti anni convinte di avere già il migliore!».

Evitai di fare ironie su quanto mi sembrasse pretenzioso quel nome, “Atelier Capillaire”, e mi annotai che dovevo chiedere di David a nome suo.

«Un genio, cara, un vero genio!».

La sera stessa avvertii Samuel della mia futura metamorfosi.

«Credo che cambierò pettinatura».

Stupito, mi studiò per qualche secondo.

«Perché? Stai benissimo così».

«Oh, se fosse per te! Sei sempre contento, non mi critichi mai...».

«Che fai, mi accusi di ammirazione incondizionata, adesso? Cos’è che non ti piace in te?».

«Niente. Ho solo voglia di cambiare...».

Lui registrò accuratamente la mia dichiarazione come se, al di là della sua frivolezza, svelasse riflessioni più profonde; il suo sguardo indagatore sortì l’effetto di spingermi a cambiare argomento e poi andarmene: non avevo nessuna voglia di servire da test per il suo acume. Anche se la qualità principale di mio marito è l’attenzione che mi dedica, certe volte lo trovo un po’ pesante: ogni minima frase che dico viene passata al setaccio, analizzata, sviscerata talmente che spesso, per fare una battuta, dico alle mie amiche che ho la sensazione di aver sposato il mio psicanalista.

«E ti lamenti pure!» rispondono loro. «È bello, intelligente, ti ama, ascolta tutto quello che dici e avete un sacco di soldi! Che vuoi di più dalla vita? Figli?».

«No, non ancora».

«Allora hai tutto per essere felice».

“Tutto per essere felice”: non c’è formula che mi venga ripetuta più spesso. Mi chiedo se la usino con la stessa frequenza anche con gli altri o se sia un trattamento riservato a me. Non faccio in tempo a esprimermi con un minimo di libertà che mi sbattono in faccia questa frase: “tutto per essere felice”. È come se mi urlassero “tappati la bocca, non hai il diritto di essere insoddisfatta”, come se mi sbattessero la porta in faccia. Eppure non voglio fare la lagna, cerco solo di enunciare con correttezza – e humour – alcune piccole sensazioni di disagio... Forse è il tono, simile a quello di mia madre, con qualcosa di umido e piagnucoloso, a dare l’impressione che mi lamenti. O è il mio status di ricca ereditiera ben maritata a vietarmi di sfoggiare in società qualunque



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