Okavango. Amori e misteri per due by Sergio Grea

autore:Sergio Grea [Grea, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Action & Adventure
ISBN: 9788897669203
Google: 97l-CgAAQBAJ
editore: Emma Books
pubblicato: 2012-07-03T18:23:03.282000+00:00

7

La voce di my dear Bill va e viene. Stanford e Palo Alto sono lontani. Mi chiedo se davvero esistano. Se, oltre a questi immensi spazi nel cuore dell’Africa, vi siano altre terre e altri cieli. «Non sai se riuscirete a ritornare in tempo...» borbotta. «Paolo, cosa sta succedendo? Siete nei guai?»

Glieli spiego. Sembra capire. Però non è contento.

«Accidenti, my dear Paolo, ho capito, per un paio di giorni posso farti sostituire nel tuo corso, troverò qualcuno. Ma come faccio con Nicole? Deve organizzare la riunione annuale degli ex alunni e siamo già in ritardo...»

«Faremo del nostro meglio. Può darsi che tutto si risolva entro domani e non ci trattengano.»

«Quando dovevate partire?»

«Dopodomani da qui, e il giorno dopo da Johannesburg direttamente per San Francisco. Bill, senti, ti terremo al corrente. Ora ti passo Nicole.»

Le porgo il telefono, nonostante lei mi faccia ripetuti cenni che non ne vuole sapere. Ma il buon my dear Bill ha bisogno di essere confortato. Se va in depressione, e quando gli manca l’efficienza di Nicole gli succede due volte su tre, sono problemi per tutti.

«Ciao Bill» dice Nicole. «Se non ce la facciamo a ritornare come previsto, per gli ex alunni telefonerò a Theresa. È al corrente di tutto e le dirò di...»

La lascio mentre sottopone il suo capo a un intenso ciclo di rassicurante terapia telefonica. Sento che ci sta riuscendo. Nicole in queste cose è brava. Con i ragni lo è molto meno.

***

Le precauzioni che ieri sera ci sono state ordinate da Teddy e Caroline sono state quelle che potevamo aspettarci. Non lasciare niente sul pavimento. Mettere le scarpe sull’armadio e prima di calzarle batterle per terra. Tenere i vestiti dentro i cassetti. Prima di coricarsi disfare i letti e ispezionarli. Non circolare scalzi. Tenere le valigie chiuse. Insomma, quelle cose lì.

Quando ha finito di parlare, il capitano Seronga si è alzato, accigliato e di pessimo umore. Dallo spiazzo dietro lo chalet, il suo elicottero ha continuato a rombare e a frastornarci.

«Sarò qui domani mattina. Conservate la calma. Prima di procedere devo leggere il rapporto del dottor Garbo.»

«Perché non arresta qualcuno?» ha sibilato Gertrude Schimdt.

«Perché non ho ancora gli elementi per farlo.»

«Capitano, c’è in giro la voce che il falegname, quel Mopani, da giorni parlasse di morte» ha detto con forza Jean Geiger il nasone. «Abbiamo diritto di essere tutelati e protetti. Lei deve metterlo in condizioni di non nuocere ancora.»

«Non posso fermare Mopani solo perché ha detto certe cose. Mi servono prove. Prove che adesso non ho.»

«E noi dobbiamo fermarci qui e rischiare la vita solo perché lei non ha prove?» ha tuonato Otto Schimdt. «Mi rivolgerò alla mia ambasciata a Gaborone. Tutto questo è inaudito! Domattina mia moglie e io andremo via da Moreki Lodge!»

«Andrete via, come gli altri, quando lo dirò io» Seronga ha battuto un gran pugno sul tavolo. «A domani mattina.»

Se ne è andato a grandi passi. Poco dopo il suo elicottero si è alzato, sconvolgendo le cime degli alberi e facendo increspare le acque del lago. Poi si è levato un putiferio di voci in tedesco.

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