Olympos - La Guerra Degli Immortali by Dan Simmons

Olympos - La Guerra Degli Immortali by Dan Simmons

autore:Dan Simmons [Simmons, Dan]
Format: epub
pubblicato: 2005-12-12T22:00:00+00:00


Harman annuì in silenzio, lasciò cadere la lancia, s'infilò nella cintura la spada di Circe, impugnò il fucile ad aghi e seguì gli altri due superstiti fuori della foresta.

24

Non appena fu nel nodo fax di Cratere Parigi, Daeman rimpianse di non essere arrivato in pieno giorno. O, almeno, di non avere aspettato che Harman o qualcun altro lo accompagnasse.

Quando aveva raggiunto la palizzata del padiglione fax, a due chilometri da villa Ardis, erano circa le cinque del pomeriggio e la luce cominciava a svanire; adesso a Cratere Parigi era l'una del mattino, c'era buio fitto e pioveva forte. Daeman si era faxato nel nodo più vicino al domi di sua madre, un padiglione fax chiamato Hotel Invalido per ragioni ignote a ogni persona vivente, e aveva varcato il portale d'uscita tenendo pronta la balestra. L'acqua che si riversava dal tetto del padiglione dava l'impressione, a chi guardasse fuori, di scrutare la città da sotto una cascata.

Era irritante: a Cratere Parigi non sorvegliavano i nodi fax. Circa un terzo delle comunità di sopravvissuti, con villa Ardis a indicare la strada, avevano costruito un muro intorno ai padiglioni fax e vi montavano una guardia continua, ma gli ultimi residenti di Cratere Parigi non l'avevano fatto. Nessuno sapeva se i voynix si spostassero via fax, pareva che dappertutto fossero a sufficienza senza bisogno di doversi muovere, ma gli esseri umani non avrebbero mai avuto modo di accertarsene, se luoghi come Cratere Parigi non provvedevano a tenere sotto controllo i nodi.

Naturalmente a villa Ardis la sorveglianza era iniziata non per impedire ai voynix di usare il fax, ma per limitare il numero di profughi che giungevano a fiumi dopo la Caduta. La prima reazione, quando i servitori avevano smesso di funzionare e la corrente elettrica era venuta meno, era stata quella di fuggire verso la salvezza e il cibo; perciò nelle prime settimane e mesi decine e decine di migliaia di persone si faxavano quasi a casaccio, comparivano nel giro di dodici ore in cinquanta luoghi, consumavano le scorte di cibo e se ne andavano. Pochi luoghi a quel tempo avevano immagazzinato scorte di cibo. Nessun posto era davvero sicuro. Villa Ardis era stata una delle prime colonie di sopravvissuti ad armarsi e la prima a scacciare profughi pazzi di paura, a meno che non avessero particolari abilità. Ma quasi nessuno sapeva fare qualcosa d'importante, dopo più di quattordici secoli di quella che Savi chiamava "nauseante inutilità da eloi".

Un mese dopo la Caduta e l'iniziale confusione, Harman aveva insistito al consiglio di villa Ardis perché facessero ammenda del proprio egoismo inviando rappresentanti nelle altre comunità per impartire insegnamenti su come coltivare i campi, su come migliorare la sicurezza, su come macellare gli animali e, una volta scoperta la funzione lettura, per organizzare seminari e mostrare ai superstiti come estrarre informazioni cruciali dai vecchi testi. Villa Ardis aveva anche barattato armi e fornito schemi per fabbricare balestre, dardi, archi, frecce, lance, punte di freccia e di lancia, coltelli e altro. Per fortuna negli ultimi dieci



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